A chi crede che ‘I Love You At Your Darkest’ dei Behemoth sia l’album più terrificante e blasfemo uscito negli ultimi tempi, faccio notare che il successore di ‘Grand Morbid Funeral’ non solo compete al medesimo livello ma a tratti addirittura supera il suddetto album. Il desiderio di Anders Nyström di proporre la musica più selvaggia, malata e oscura che si possa trovare in circolazione non conosce tregua ed il suo impeto compositivo si è acuito ora che Nick Holmes dei Paradise Lost (tornati un anno fa con il bellissimo ‘Medusa’) ha smesso di vergognarsi del growl degli esordi e che Joakim Karlsson è della partita. Il chitarrista dei Craft (tornati nei negozi a Giugno con ‘White Noise And Black Metal’) ha infatti aggiunto una componente ancora più maligna e black alla matrice sonora del gruppo, intrisa di death e gore. Il clima si fa subito rigido e le dieci tracce, registrate assieme a Karl Daniel Liden ed ispirate alla caduta del genere umano, colpiscono a sorpresa, investono l’ascoltatore di un vento gelido e tagliente e lo sottomettono con il cinismo apocalittico di ‘Levitator’ e ‘March Of The Crucifers’. Da brividi anche ‘Bloodicide’ che vede la presenza di tre nomi tutelari della scena estrema internazionale ovvero Jeff Walker dei Carcass, Karl Willetts dei Bolt Thrower e John Walker dei Cancer (anche loro riappariranno tra poco nei negozi con ‘Shadow Gripped’). Se non riesco a toglierlo dallo stereo da due settimane ci sarà un motivo.