-Core
Allow Yourself
Nosound
Kscope
Pubblicato il 25/09/2018 da Lorenzo Becciani
Songs
1 Ego Drip
2 Shelter
3Don’t You Dare
4 My Drug
5 Miracle
6 This Night
7 At Peace
8 Growing in Me
9 Saviour
10 Weights
11 Defy
Songs
1 Ego Drip
2 Shelter
3Don’t You Dare
4 My Drug
5 Miracle
6 This Night
7 At Peace
8 Growing in Me
9 Saviour
10 Weights
11 Defy

Scorrendo la presentazione dell’album fornita da Kscope c’è un po' tutto. Si parla di influenze alternative ed elettroniche spiccate, di nuove tecniche di produzione, di una visione minimale che ha portato Giancarlo Erra ad incorporare elementi riconducibili a The National, Notwist e Portishead, oltre ad un approccio di mixaggio ispirato a ‘Blackstar’ di David Bowie e ‘A Moon Shaped Pool’ dei Radiohead. In fondo tanti capolavori sono nati destrutturando, rendendo più snello e dinamico il corpo centrale della musica piuttosto che aggiungendo componenti in quantità o esagerando con gli arrangiamenti (‘Shelter’ e ‘Weights’). Personalmente però ho un’idea tutta mia dei Nosound, di questa creatura sonora che non ha mai avuto confini, fisici e artistici. Nella mia testa ‘Afterthought’, ‘Scintilla’ e ‘Allow Yourself’ sono come una trilogia, un progetto elaborato e complessivo tramite il quale l’autore si è liberato di qualunque vincolo rimasto e si è spinto a vette espressive ancora più alte. Si può discutere di prog, post rock o ambient, analizzare il peso delle chitarre, la scelta di utilizzare drum machine o batteria acustica così come l’evoluzione del cantato ma la realtà è che anche stavolta i Nosound riescono a trascinare chi ascolta in un’altra dimensione. Una dimensione sicuramente onirica ma allo stesso tempo concreta, reale, dolorosa. ‘Don’t You Dare’ e l’accoppiata formata da ‘At Peace’ e ‘Growing In Me’ rappresentano due apici assoluti della scaletta ma i passaggi chiave per chi scrive sono ‘My Drug’ e ‘This Night’. La prima è l’emblema di un songwriter che si è acceso sperimentando, mettendosi in gioco sia dal punto di vista strumentale e cognitivo sia da quello umano. La seconda è un gioco di luci e ombre, una meravigliosa suite malinconica che mentalmente mi ha ricondotto al periodo di ‘A Sense Of Loss’ ma che rappresenta qualcosa di totalmente nuovo. Il consiglio è quello di ascoltarlo tutto d’un fiato e poi analizzare nei dettagli ciascun episodio per godere delle numerose sfumature di cui è costituito. Un’operazione che andrebbe eseguita per tutti gli album ma che nello specifico è indispensabile per stabilire la connessione necessaria e apprezzare gli sforzi che si celano dietro alla release. Una droga potentissima, la droga che tutti cerchiamo. La musica.

 

Nosound
From Italia

Discography
Sol29 (2005)
Lightdark (2008)
A Sense of Loss (2009)
Afterthoughts (2013)
Scintilla (2016)
Allow Yourself (2018)