C’è un motivo per cui il trend del symphonic metal si è fortemente affievolito negli ultimi anni. Sicuramente il mercato è stato oberato da uscite simili tra loro e ciò ha avuto come conseguenza una disaffezione da parte dei fan ma il motivo principale è un altro. La verità è che di cantanti come quelle che dominavano gli anni ‘90 ne sono emerse davvero poche. Tante belle voci per carità ma quella personalità, quel carattere e quella presenza che possedevano le suddette eroine è sul serio difficile da trovare in circolazione. Questa premessa perché il terzo album dei Beyond The Black è una bomba, Jennifer Haben (ex Saphir) schianta in pochi istanti il novanta per cento delle sue colleghe ed i dirigenti della Napalm possono sfregarsi le mani. Spetta a ‘Hysteria’, molto simile a certe cose degli Edguy, aprire un album ricco di singoli ad effetto come ‘Million Lightyears’ e la title track al pari di strutture compositive più epiche e ridondanti, ma mai noiose, quali ‘Beneath A Blackened Sky’ e ‘Freedom’. Quando poi ci s’imbatte nei lenti e si capisce che funzionano anche quelli (‘Breeze’ e ‘Escape From The Earth’) allora non si può che complimentarsi con i tedeschi. Determinante la “bimba” al microfono ma anche la nuova coppia di chitarristi, Tobi Lodes che ricordiamo nei Winterstorm e Christian Hermsdörfer, già attivo con Serenity e Visions Of Atlantis. Nulla a che vedere con la band che tre anni fa diede alle stampe ‘Songs Of Love And Death’, non fosse altro perché la line-up è stata stravolta, ed una nuova realtà su sui scommettere ad occhi chiusi.