Se siete puristi o inneggiatori oltranzisti del black metal cambiate pure recensione. Il progetto parallelo di Morten Bergeton Iversen aka Teloch – attuale chitarrista ritmico dei Mayhem che ricordiamo con Orcustus, Gorgoroth, 1349 e Myrkur – e Dirge Rep – batterista degli Orcustus che ha militato con Enslaved, Djevel e Aura Noir – si è spinto a livelli avanguardistici ancora più elevati pur mantenendo intanto lo spirito aggressivo dell’esordio di sette anni orsono. Tolte le maschere, i malvagi norvegesi non si sono posti alcun limite in termini creativi e quindi non appare casuale trovare in scaletta passaggi violenti e minimali (‘Innferd’) al fianco di strutture progressive e melodiche elaborate (‘Hausten’) che denotano una perizia tecnica superiore alla media. Il guitar work di Fredrik G. Fugelli, T. Jacobsen e B. Waldejer è stellare e la partecipazione di Estrella Grasa dei Nidingr in ‘Skogen’ e ‘Arv’ rende l’ascolto più speziato e avvincente. In una fase di transizione per l’intera scena extreme metal scandinava, i The Konsortium ci regalano un’opera di molteplice lettura, ambiziosa e sconvolgente, che darà del filo da torcer ai vari Terra Tenebrosa e Solefald ma allo stesso tempo permetterà ai fan di vecchia data del genere di riconciliarsi con una sana sperimentazione nel rapporto con la Natura.