La forza della Natura si esprime in tanti modi e spesso la scena extreme metal ha trattato tematiche come l’inettitudine dell’Uomo al cospetto dell’ambiente e il suo comportamento stupido e sconsiderato nei confronti del bene più prezioso. Potrà sembrare incredibile ma i Primordial, assieme a Ola Ersfjord, sono riusciti a scavare nelle loro origini celtiche ed ottenere una produzione ancora più cruda e old school del meraviglioso ‘Where Greater Men Have Fallen’. Un terrorifico coacervo di folk e black metal nel quale A.A. Nemtheanga declama possente i suoi testi malgavi e decadenti, evocando ritualità pagane e trascinando l’ascoltatore in una dimensione epica e spaventosa. Incuranti delle mode e lontani da qualunque tipo di compromesso, gli irlandesi proseguono per la loro strada pubblicando l’ennesimo masterpiece caratterizzato da pezzi dilatati e atmosferici (‘Nail Their Tongues’ e ‘Last Call’) ed altri diretti e lesivi per il fisico (‘Stolen Years’) ma non per questo meno complessi e alienanti. ‘Where Lie The Gods’ potrebbe essere la colonna sonora delle razzie di Ragnarr Loðbrók sulle coste inglesi e il gelido suono delle chitarre è semplicemente eccezionale. La Natura ringrazia.