Un debutto folgorante quello degli ultimi arrivati in casa Argonauta Records (Infection Code, Nibiru) che possono vantare tra i membri personaggi storici della scena italiana come Andrea Zanetti e Alessandro Alberani. Il primo possiede un invidiabile background death metal e ha militato con formazioni del calibro di Schizo, Iconoclast e Maleficarum prima di registrare l’album di culto ‘In Absentia Christi’ con i Monumentum. Il secondo segue da diversi anni Tying Tiffany ma soprattutto entrambi hanno fatto parte degli Addiction, senza mezzi termini la più grande band nu metal italiana (‘Just To Hurt’ e ‘Doubt The Dosage’ ancora tormentano i circuiti elettrici del mio stereo). Al loro fianco troviamo Doc e Fraz degli Evilgroove, da poco nei negozi con ‘Cosmosis’, che hanno contribuito ad elevare il tasso lisergico della proposta. ‘Voodoo Alligator Blood’ apre le danze facendo pensare a Dexter e lasciando intendere fin da subito le coordinate sonore dell’album, registrato con Para (Boat Studio) e Riccardo “Paso” Pasini (Studio 73), ovvero uno sludge doom dall’impatto gigantesco e dall’attitudine rock n’ roll. Nel pezzo troviamo come ospite Tony J.J. dei Transport League mentre Carmelo Orlando dei Novembre appare nella letale ‘Biting Killing Machine’. ‘Teenage Mammoth Club’ spacca letteralmente i timpani e vede “Albero” sottomettere al suo volere qualunque tipo di fuga melodica, il riff portante di ‘Earth Rage Apocalypse’ è pazzesco e il cantato manda fuori di testa tentando di descrivere il dialogo finale tra Madre Terra e Essere Umano. Da brividi anche ‘Death Moloch Rising’, più a stelle e strisce ma allo stesso tempo reminiscente delle ultime cose della Strana Officina, e ‘Black Desert Doom’, che parte con un arpeggio di chitarra che progressivamente si indurisce e, forse più di tutte le altre tracce, prova a descrivere lo stile sporco, viscido e scevro da compromessi di questi quattro musicisti barbuti che sanno ancora divertirsi ed impartire lezioni al mondo.