Gli Earthless sono nati quasi per caso. Il batterista Mario Rubalcaba si è unito ai Rocket From The Crypt e trasferendosi a San Diego ha conosciuto il bassista Mike Eginton e poco dopo il chitarrista Isahia Mitchell (Nebula, Lions Of Judah), scoprendo l’amore comune per il rock psichedelico giapponese e il krautrock tedesco. Il moniker proviene da un pezzo dei Druids Of Stonehenge, gruppo americano degli anni ‘60, ed il songwriting, prevalentemente strumentale, con il passare del tempo ha allargato i propri orizzonti. Se ad inizio carriera infatti gli Earthless erano legati al suono acido della loro terra ed alla cultura psichedelica di ‘60 e ‘70, adesso ‘Black Heaven’ mostra un coacervo di influenze che va dai compagni di etichetta Orchid ai Mastodon, dai Queens Of The Stone Age (non a caso l’album è stato registrato al Rancho de la Luna Studios, a Joshua Tree nel bel mezzo del deserto..) agli Almann Brothers. Mario Rubalcaba ha trascorso buona parte del tempo trascorso dalla pubblicazione di ‘From The Ages’ ad oggi in tour con gli Off!, supergruppo hardcore punk nel quale milita anche Keith Morris, e ciò non ha fatto altro che invigorire le ritmiche. Non so se il passaggio dalla Tee Pee alla Nuclear Blast possa essere positivo per loro ma di sicuro ‘Gifted By The Wind’ e ‘Electric Flame’ sono due gran pezzi.