Il successo di ‘Zombieland’ ha convinto i tedeschi a proseguire sulla medesima strada con massicci riff Neue Deutsche Härte, corpose linee di synth e il drummin’ ossessivo di Tobias Derer ad irrobustire le dinamiche. In tale contesto strumentale il frontman Alexander “Lex” Wohnhaas continua a citare Rammstein, Oomph! ma anche Faith No More ed altre formazioni alternative metal statunitensi a dimostrazione della contaminazione che ha sempre caratterizzato la carriera degli autori di ‘Wer bist du?’ e ‘Kopfschuss’. ‘Vorhang Auf’ e la title track hanno il compito di introdurre l’ascoltatore in un’atmosfera decadente e oscura, ‘Horrorclown’ cita esplicitamente ‘La casa dei 1000 corpi’ di Rob Zombie ma allo stesso tempo rappresenta un’accesa critica politico-sociale. In alcuni frangenti i Megaherz si misurano con un gothic rock di facile presa mentre in altri omaggiano formazioni come D.A.F., Die Krupps e Propaganda che hanno segnato l’epoca d’oro dell’electro-pop ma l’impatto è sempre potente e sfacciato (‘Scherben Bringen Glück’ e ‘Tiefenrausch’). Da non perdere l’edizione deluxe in cui Napalm Records ha incluso un altro cd che offre uno spaccato di quanto la band sappia fare dal vivo (‘Glorreiche Zeiten’ e ‘Gegen Den Wind’).