Quando ero adolescente vantare di possedere le musicassette di Metallica o Slayer era un modo per far colpo sulle ragazze, alcune spaventate ed altre attratte dalla predisposizione nei confronti del metal estremo. Adesso, in tempi di deathcore e djent, imbattersi in chi ascolta i Venom Prison non deve essere male. La Prosthetic è andata a scovare la band guidata da Larissa Stupar, ex Wolf Down, nel South Wales e la fusione tra hardcore e death metal della prim’ora è letale per le orecchie. Non solo le tracce di ‘Animus’ suonano più corrosive di quelle di tanti cosiddetti masterpiece ma il verbo professato, in blico tra apocalisse alienazione e politica, è assolutamente insano (‘Desecration Of The Human Privilege’ e ‘Corrode The Black Sun’). Il basso di Mike Jefferies è una specie di colla, non ve lo toglierete di dosso, ed il guitar work di Ben Thomas e Ash Gray, che ricordiamo nei Brutality Will Prevail, mostra segnali di evoluzione importante rispetto a ‘The Primal Chaos’, EP uscito due anni fa (‘Perpetrator Emasculation’). Vediamo quanto sapranno crescere ma per il momento i Venom Prison sembrano in grado di bruciare le tappe.