Un ulteriore passo in avanti per i gallesi che hanno iniziato ad appesantire con groove heavy e industriali la propria matrice prog rock a partire dal precedente ‘Emergence’ e adesso danno alle stampe un nuovo album ricco di sfumature interessanti e arrangiamenti originali. Dei Godsticks nell’ultimo periodo si è parlato soprattutto per la collaborazione tra Darran Charles e The Pineapple Thief ma le presenti dieci tracce, presentate con una copertina accattivante che riporta alla mente la Dalia Nera, confermano l’estro di una formazione che finora non ha raccolto quanto probabilmente avrebbe meritato. Un numero considerevole di synth, chitarre che lasciano il segno ed un approccio vocale alienante spingono la band verso i lidi dell’avanguardia e della sperimentazione (a tratti ‘Hard To Face’ ricorda i Dead Can Dance). I nuovi membri Tom Price e Gavin Bushell hanno reso la line-up più solida e duttile e James Loughrey, che ricordiamo a servizio di Manic Street Preachers e Def Leppard, ha prodotto il materiale cercando il giusto equilibrio tra aggressività (‘Guilt’ e ‘Angry Concern’) e melodia (‘Open Your Eyes’ e la sognante ‘We Are Leaving’).