Hanno le idee molto chiare i milanesi. Il loro è un alternative metal dalle tinte horror e dalle evidenti influenze industrial, l’immagine è forte quanto basta per fare parlare di sé e le citazioni presenti in scaletta non inficiano una personalità compositiva già piuttosto buona. È chiaro che i Blood Inc. non potranno che crescere nei prossimi anni, alla fine il loro esordio è sempre auto-prodotto, ma pezzi come ‘Lucky Number 13’ e ‘The House’ non trasmettono la sensazione di trovarsi al cospetto di un gruppo alle prime mosse nel music business. Parte l’album e veniamo subito colpiti da visioni acide alla Rob Zombie (‘La casa dei 1000 corpi’, ‘La casa del diavolo’ ma anche ambientazioni alla ‘Astro-Creep: 2000’ dei White Zombie), ‘In The Darkest Night’ e ‘Bleed Pray Die’ richiamano alla mente pure la versione industrial dei Death SS (‘Panic’ e ‘Humanomalies’ e pure gli sfortunati W.O.G.U.E.) e il groove è mantenuto elevato per tutta la durata dell’ascolto. Divertenti anche le schizofreniche ‘Wake Up Dead (Virus Contamination)’ e ‘Rhyme Of The Dead’. Prima che qualcuno sputi sulla vostra tomba.