Il successore di ‘Daydreamin’ dimostra quanto siano cresciuti i friulani negli ultimi due anni. In questi undici pezzi non troverete il singolo della vita o il pezzo che potrebbe fare impazzire il mercato americano ma la scaletta è organica, i suoni dignitosi e le linee melodiche molto più elaborate rispetto all’esordio. A volere trovare un difetto, ‘Lies, Hopes & Other Stories’ non può vantare una produzione competitiva con quello che esce all’estero, che proviene dagli Stati Uniti ma anche dal Canada o dal Nord Europa. Questo è un limite grave del nostro Paese e purtroppo a rimetterci sono prima di tutto le band. Nello specifico ad essere penalizzate sono soprattutto le ballate ovvero ‘Everything And More’ e ‘Hope’. Un peccato perché Marco Sandron ha compiuto progressi importanti e la sua voce illumina pezzi come ‘I Am The Hurricane’ e ‘The Promise’, altri episodi sono chiaramente live oriented - ‘Bulletproof’, ‘Perfect Lie’ e ‘Sinner’ su tutti – e le influenze di Sixx A.M. e Alter Bridge emergono dagli arrangiamenti eleganti e moderni. Al fianco del frontman troviamo l’altro chitarrista David Donati, di chiara scuola anni ottanta, e una solida sezione ritmica formata da Ivan Moni Bidin e Valeria Battain. In chiusura l’eccellente cover di ‘You Know My Name’ di Chris Cornell non può che far emozionare.