Malevolence, Nasty, Reduction e Born From Pain sono alcuni dei migliori nomi di beatdown hardcore presenti nel vecchio continente. Dall’altra parte dell’oceano, come specifica il titolo nella West Coast, c’è invece un gruppo che da un dozzina d’anni, compresa una piccola pausa di riflessione, porta avanti un messaggio, un’attitudine, un livello di performance che in pochi si possono permettere. Il secondo volume di ‘Welcome To The West Coast’ è un sussulto tellurico dall’inizio alla fine; potrei dirvi che ‘Still Bitter Still Cold’ sono i Lionheart come non vi sareste più attesi, che ‘Cursed’ e ‘Vultures’ sono tra le tracce più avvincenti mai composte dalla band e che ‘Shelter’ impiegherà pochi concerti per diventare un classico dal vivo ma la verità è che, da ‘Cali Stomp’ al delirio finale di ‘LHHC ‘17’, vi troverete al cospetto di un monolite gigantesco, impossibile da spostare e davanti al quale ogni reazione sarà ridicola. Continuate ad ascoltare il metalcore da classifica o il deathcore per ragazzini, quando in circolazione ci sono mostri di questo tipo. Fate pure.