Terzo lavoro in studio per il gruppo lussemburghese che già con ‘Blackonblack’ aveva catturato la nostra attenzione proponendo un trip hop di notevole spessore e dotato di suoni eccezionali. Il dj e produttore P. Schirrer aka Chook e la cantante-songwriter Claudine Muno hanno ormai trovato un’intesa tale che ogni loro prova è in grado di aggiungere qualcosa a quanto espresso in precedenza. Rispetto al passato, ‘Girls On Bikes Boys Who Sing’ sembra volgere lo sguardo, oltre ai classici Tricky e Portishead (‘Tick Of A Clock’), all’opera di Björk e Fever Ray, e ricercare una connessione maggiore con l’ascoltatore. Questo avviene tramite testi che tentano di descrivere lo stato attuale delle cose e come percepiamo il nostro futuro, è il caso del tetro singolo ‘The Benefit Of The Doubt’ ma anche di ‘Folsom Prison Blues’ e ‘Hospital For Freedom’ (e chissà se la conclusiva ‘We’ll Be Alright’ rappresenta un segnale di speranza o illusione). L’augurio è quello che i Monophona siano in grado di promuovere queste undici tracce in maniera più capillare delle precedenti, perché internet applaude e conferisce meriti ma sono i tour che, eventualmente, riempono le tasche. Nel frattempo possiamo godere di passaggi da brividi quali ‘Here After’ e ‘The Hours’ (che cita l’esordio ‘The Spy’) e nel complesso di un approccio compositivo, sempre più oscuro e alienante, in cui il percussionista Jorsch Kass riesce ad inserirsi al meglio e dare sfoggio del proprio talento.