Una crescita continua quella operata dal sestetto originario del Michigan che full lenght dopo full lenght è riuscito ad allargare la propria fanbase, costruirsi una forte credibilità dal vivo e fare bene anche oltreoceano. Adesso che il metalcore ha subito un’involuzione generale ma soprattutto che, nel contempo, etichette di scuola metal hanno iniziato a puntare forte su quel tipo di band, i We Came As Romans, assieme a Bury Tomorrow e While She Sleeps, giusto per fare qualche nome, hanno tutto per dominare la scena. Le parti di lead guitar di Joshua Moore sono clamorose, le tastiere di Dave Stephens recitano un ruolo sempre più determinante e Kyle Pavone ha compiuto progressi importanti, tour dopo tour. Fare meglio di ‘We Came As Romans’ voleva dire migliorare la produzione e proporre arrangiamenti ancora più efficaci e la band si è mossa in tal senso. La title track e ‘Lost In The Moment’ sarebbero sufficienti a consigliare l’acquisto ma è in passaggi elaborati eppure live oriented come ‘Wasted Age’, ‘If There’s Something To See’, che vede la partecipazione di Eric Vanlerberghe degli I Prevail, e ‘Promise Me’ che gli statunitensi dimostrano di essere passati di grado.