Se fossi negli austriaci mi preoccuperei seriamente del prossimo futuro. Sarà difficile infatti fare meglio di ‘Totenritual’, un album che incarna tutta la loro attitudine malvagia e sforna una produzione ai massimi livelli, arrangiamenti curati nei dettagli e costruzioni ritmiche devastanti per la mente ed il corpo. Helmuth Lehner non è un musicista che ama mettersi in mostra o parlare troppo; per lui parlano testi satanisti e corrosivi, grida selvagge e progressioni blackened death che non nutrono alcuna pietà per l’ascoltatore. Coadiuvato in primo luogo da Serpenth e Bloodhammer ed in secondo da Jason Suecof e Mark Lewis, ha spinto la creatività a livelli ancora più elevati del passato e completato nove tracce che mettono i brividi. L’iniziale ‘Baphomet’è probabilmente il pezzo migliore mai scritto in carriera, tra reminiscenze di Behemoth e Ghost, ma anche ‘Apophis – Black Dragon’, ‘Totenkult – Exegesis Of Deterioration’ e la title track non lasciano nulla di intentato. In conclusione il doveroso encomio nei confronti di Seth Siro Anton che, oltre ad essere di nuovo nei negozi col micidiale ‘Codex Omega’, ha realizzato l’ennesimo artwork sbalorditivo dopo essersi già superato in occasione delle uscite di ‘Pestapocalypse VI’ e ‘Conjuring The Dead’. Vi aspetta un autunno assai gelido.