Ammirati all’Ankkarock, in Inghilterra e pure al Pistoia Blues, posso dirvi che i The National dal vivo sono davvero spaventosi ma anche in studio ultimamente non scherzano. Prima la mastodontica raccolta dedicata ai Grateful Dead, ‘Day Of The Dead’, e adesso il successore di ‘Trouble Will Find Me’ che riscopre certe venature oscure di ‘Boxer’ senza però perdere di vista i risultati raggiunti con l’evoluzione sonora più recente. Un settimo full lenght misterioso e dark ma anche estremamente incentrato sulle chitarre ed un impatto live cresciuto col passare del tempo. ‘Day I Die’ e ‘The System Only Sleeps In Total Darkness’ sono due esempi lampanti di quanto sia importante il contributo di ciascun membro nella band anche se spesso i riflettori vengono incentrati sulla figura di Matt Berninger. In scaletta spiccano alcune citazioni di Nick Cave e Tom Waits, visioni post punk e naturali riferimenti al documentario “Mistaken For Stranger” e progetti paralleli come El Vy e LNZNDRF. ‘I’ll Still Destroy You’ sembra addirittura un’evoluzione di ‘Sad Songs For Dirty Lovers’. Insomma, la bestia si contorce, subisce qualche spasmo ma alla fine riposa ancora piuttosto bene e se ha ancora senso parlare di indie rock al giorno d’oggi è soprattutto grazie a musicisti di questo spessore che, nonostante un riscontro planetario, non si sono affatto venduti.