I Rings Of Saturn di ‘Dingir’ erano sembrati determinati ma ancora troppo acerbi per imporsi in ambito internazionale poi era uscito ‘Lugal Ki En’ e l’attenzione della sfera djent era stata superiore di quella metalcore oppure technical death generando un po' di confusione. Una volta siglato il contratto con Nuclear Blast, il passaggio da Unique Records alla label tedesca non è certo di poco conto, i californiani hanno mutato forma ma, al contrario di come spesso accade, non si sono spinti in una direzione più commerciale. Al contrario ‘Ultu Ulla’ si rivolge ad un pubblico più adulto e tende a ricercare le influenze primordiali di questi ragazzi affamati di concerti. Tre anni orsono l’ingresso in formazione di Aaron Stechauner, drummer ex Abiotic, ha dato la spinta necessaria per compiere un’evoluzione decisiva e questo quarto full lenght, che prende il titolo dal “tempo immemore” dei Sumeri, è la dimostrazione che i Rings Of Saturn non scherzano per niente. Il guitar work di Lucas Mann e Miles Baker si è affinato evitando di scadere in soluzioni alla Periphery o Born Of Osiris, prediligendo invece passaggi ritmici e assoli che rimandano alla mente altre realtà estreme come Veils Of Maya, The Faceless o The Acacia Strain. La personalità del combo appare però notevole e le vocals di Ian Bearer sono migliorate (‘Parallel Shift’ e ‘Immemorial Essence’ lo provano). Sono curioso di vederli dal vivo per rendermi conto di quanto potrebbero arrivare lontano.