-Core
Kinder Versions
Mammút
Bella Union
Pubblicato il 16/07/2017 da Lorenzo Becciani
Songs
1 We Tried Love
2 Kinder Version
3 Bye Bye
4 The Moon Will Never Turn On Me
5 Breathe Into Me
6 Walls
7 What's Your Secret
8 Pray For Air
9 Sorrow
Songs
1 We Tried Love
2 Kinder Version
3 Bye Bye
4 The Moon Will Never Turn On Me
5 Breathe Into Me
6 Walls
7 What's Your Secret
8 Pray For Air
9 Sorrow

Immagino che negli ultimi mesi qualcuno di voi si sia fatto delle strane idee su un mio possibile conflitto di interesse con la scena islandese. In effetti la dipendenza da quella terra incredibile sta diventando sempre più forte eppure non è certo colpa del sottoscritto se a stretto giro sono stati pubblicati i nuovi lavori in studio di Fufanu, Ásgeir e Sóley oppure i folgoranti debutti discografici di Vök e JFDR. Tutti album che hanno lasciato il segno, un paio addirittura dei capolavori assoluti, e che hanno inevitabilmente innalzato un’asticella che già viaggiava a livelli impossibili da raggiungere in altri luoghi e circostanze. Esattamente come nel magnifico 'Komdu Til Mín Svarta Systir' (vincitore agli Icelandic Music Awards) la differenza la fa soprattutto Katrína “Kata” Mogensen grazie alla sua voce spettrale ed una teatralità fuori dal comune. La figlia di Birger Morgensen - bassista dei Kukl ovvero la band di Björk prima dei Sugarcubes nella quale militava anche Einar Örn Benediktsson, padre del frontman dei Fufanu – è un vero e proprio vulcano, sempre pronta ad esplodere e trascinare l'ascoltatore in un'altra dimensione. Le novità rispetto al passato sono sostanzialmente due e cioè il passaggio alla lingua inglese, con liriche che restano oscure e sfuggenti, e le derive post punk (anche l’artwork a cura di Saga Sig e il basso ridondante di Ása Dýradóttir sembrano provenire dai primi anni ottanta) che non erano mai state tanto palesi. Le conosciute 'The Moon Will Never Turn On Me' e 'Breathe Into Me' rappresentano il manifesto di una transizione in corso, un'evoluzione che ha senza dubbio eliminato qualche spigolo di troppo e potrebbe allo stesso tempo aiutare la promozione al di fuori del circuito locale. Le atmosfere dilatate e oppressive dell'iniziale 'We Tried Love' contrastano con la concretezza e l'essenzialità melodica di 'Bye Bye'. Sempre di approccio morboso si parla ma con potenzialità pop che pure gli autori di ‘Figure’ ed i Samaris di ‘Black Lights’ hanno evidenziato senza mezzi termini. Le chitarre di Alexandra Baldursdóttir e Arnar Pétursson spesso rimangono sullo sfondo poi, dopo qualche improvviso singulto, si ripresentano nella demoniaca 'Walls' producendo ferraglie noise che rimandano alla dimensione live nella quale i Mammút hanno sempre dimostrato di possedere qualcosa in più degli altri. 'What's Your Secret' è un trip erotico dominato dai vocalizzi di un'artista che non teme la concorrenza di Margrét Rán Magnúsdóttir e Jófríður Ákadóttir e nel prossimo tour ha il dovere di imporsi all'attenzione della comunità internazionale. Spetta a ‘Sorrow’ chiudere una scaletta che vi si appiccherà addosso e crescerà di ascolto in ascolto trasmettendovi un impulso irresistibile di prendere il primo aereo per Reykjavík.

 

Mammút
From Islanda

Discography
2006 - Mammút
2008 - Karkari
2013 - Komdu Til Mín Svarta Systir
2017 - Kinder Versions
2020 - Ride The Fire