-Core
The Rainband
UK
Pubblicato il 14/04/2016 da Lorenzo Becciani

Come stai Martin?
Molto bene grazie. Qui in Italia è caldissimo mentre a Manchester non fa altro che piovere.

Quali erano le vostre ambizioni quando avete iniziato?
Un po' come tutte le band scrivere musica e suonare in giro per il mondo ma soprattutto entrare in connessione con il pubblico e questo è successo soprattutto col vostro paese. Manchester può vantare un'eredità musicale importante con band come Smiths, Joy Division e Oasis ma fin dall'inizio abbiamo deciso di non conformarci troppo alla scena. Phil era già conosciuto per la sua collaborazione con Peter Hook e un po' ci ha aiutato. In ogni caso celebriamo le nostre influenze senza problemi cercando però di proporre qualcosa di nuovo. Il nostro approccio compositivo è legato a quello che ci circonda e alla società in cui viviamo. In questo senso 'Storm' e il video che è stato girato per promuoverlo sono il riflesso del mondo oscuro che abbiamo creato. E' un problema creato dall'uomo e l'uomo è chiamato a trovare una soluzione.

In effetti i cartelli che usate nel video sono decisamente politici..
Hanno prevalentemente a vedere con l'abuso di potere che un ridotto numero di persone ha esercitato fino ai tempi nostri ed a quello che vediamo tutti i giorni.

E' stato difficile scegliere il primo singolo?
Non è stato semplice ma 'Storm' rappresenta il centro dell'album dal punto di vista lirico ed un forte messaggio rivolto a chi ci segue. E' venuto il momento di cambiare e di dare una svolta alle nostre vite.

Quali sono gli altri passaggi chiave dell'album a tuo parere?
'One Man Down' e 'Sirens', che ha avuto diversi passaggi alla BBC, sono senza dubbio altri due pezzi importanti. Magari qualcuno li descriverà semplicemente come delle canzoni pop ma le storie sono il riflesso dei tempi moderni e ricoprono un ruolo importante.

Quando avete iniziato a comporre il materiale per il vostro primo full lenght?
Circa quattro anni fa. Il testo di 'Storm' per esempio è nato in una notte passata a vedere Paolo Nutini. La tecnologia è servita per rendere l'album migliore dal punto di vista dei suoni ma molte canzoni sono nate in maniera semplice e immediata.

Dove avete registrato le tracce?
In parte a Liverpool ed in parte agli Orange Studios di Manchester sotto la supervisione di Greg Morton che ci ha regalato un feeling alla Rolling Stones pur facendoci apparire moderni.

Satellite Sunrise uscirà in questi giorni. Quanto è differente la versione finale dalla visione che avevate nella vostra testa prima di entrare in studio?
Non troppo diversa perché abbiamo cercato di rispettare la nostra visione fino all'ultimo. Non abbiamo ascoltato la maggioranza dei consigli e alcune canzoni, che non si adattavano all'atmosfera generale dell'album, sono state scartate durante il processo. Sono convinto che non impiegheremo altri quattro anni per pubblicare il secondo album.

Com'è la scena musicale a Manchester attualmente? Ci sono altre band che meritano la nostra attenzione?
E' sempre molto attiva ma è più difficile circoscriverla perchè ci sono tante band che seguono il trend elettronico ed altre legate alle chitarre ed al rock in generale. Blossoms, Blooms e Horsebeach sono alcuni nomi di rilievo.

Quale pensi che sarà il prossimo trend in Inghilterra?
Non è facile rispondere perché la scena è molto frammentata. Pop, elettronica, rock, grime... Gli Arctic Monkeys rappresentano la nostra generazione di rock band. Per il resto staremo a vedere ma l'importante è avere qualcosa da dire e non farsi condizionare troppo.

Di recente avete cambiato batterista...
James Cowell è con noi da circa un anno. Ha portato nuova energia alla band e le canzoni dal vivo suonano molto meglio.

Quali sono i vostri piani adesso?
Faremo qualche data in Inghilterra dove è molto più difficile entrare in connessione con la gente. In Italia siete molto più spontanei e ci sentiamo a casa nostra. Le esperienze con Kaiser Chiefs e Paolo Nutini, con cui suoneremo nuovamente nei prossimi mesi, ci hanno arricchito e dato visibilità ma anche suonare con Ocean Colour Scene e Simple Minds è stato importante.

Il vostro legame con la Fondazione Marco Simoncelli è noto. Come vedi quest'anno il MotoGP?
Credo che il favorito sia sempre Lorenzo. Sto iniziando ad amare Iannone perché è completamente pazzo. E' bello vedere che la Ducati è tornata a certi livelli. Per Rossi non sarà facile quest'anno ma faccio comunque il tifo per lui vista anche l'amicizia che lo legava a Simoncelli. Il padre di Marco ha apprezzato molto lo spirito con cui è nata 'Rise Again' e noi abbiamo deciso di devolvere i profitti del singolo alla fondazione oltre a partecipare a diversi gran premi. L'accoglienza a Silverstone è stata fantastica.

(parole di Martin Finnigan)

 

The Rainband
From UK

Discography
Satellite Sunrise (2016)
The Shape Of Things To Come (2018)