Per celebrare i suoi sessanta anni appena compiuti (il tempo passa anche per icone come lui), Maynard Keenan ha deciso di farsi e fare un regalo a tutti, dando alla luce un EP in cui ha chiamato nuovamente alle armi i mitici A Perfect Circle, i suoi sempre attivi Puscifer e gli amici di una vita quali i Primus, tenendo fuori da questa rimpatriata il gruppo per il quale è conosciuto in ogni angolo del pianeta, ovvero i Tool. Ne è venuto fuori un disco di sole tre canzoni in cui il nostro è, chiaramente, il protagonista assoluto. Il primo brano “Kindred”, suonato con gli A Perfect Circle, non si discosta molto da un punto di vista delle sonorità da quanto ascoltato in “Eat The Elephant”. I toni grevi, con tanto di pianoforte in evidenza, sono il pezzo forte di una canzone non epocale, ma sicuramente di qualità, parola che si abbina sempre quando si parla di una band mai banale come quella autrice di capolavori come “Judith” o “Orestes”. “No Angel”, interpretata con i Puscifer, probabilmente il suo progetto più cult di tutti, è una canzone che non passerà decisamente alla storia, ma che si fa, comunque, apprezzare. Decisamente meglio è la conclusione del lavoro che vede il cantante prestare la sua ugola ai Primus. Qui, come era prevedibile, si entra in un mondo totalmente a parte nel quale, ma su questo non vi erano dubbi, Keenan si è saputo calare alla perfezione. Immaginate un tipico strampalato pezzo di Claypool e soci e metteteci dentro la voce del singer dei Tool. Quello che ne viene fuori è un prodotto bizzarro, ma di assoluto livello. Chissà se questo EP sarà un’anticipazione di qualcosa di più succoso o rimarrà un semplice episodio isolato all’interno di un mondo musicale totalmente disconnesso con il resto del mondo come è quello frequentato da Keenan, artista più unico che raro.