-Core
Rhapsody Of Fire
Italia
Pubblicato il 17/07/2007 da Lorenzo Becciani

Normalmente le nostre interviste non prevedono le classiche introduzioni della carta stampata. Questo per una nostra scelta di snellire i contenuti e dare un impatto forte alle domande. In questo caso però vogliate perdonare la mia digressione ma ci tengo a sottolineare un aspetto. La sua musica può piacere o meno – io per primo non ho apprezzato alcuni passaggi della sua carriera – ma raramente in quasi quindici anni che faccio questo lavoro mi è capitato di imbattermi in un personaggio come Luca Turilli. Alla faccia di tanti musicisti che anche dopo un solo disco rispondono al telefono sbadigliando o come infastiditi il chitarrista dei Rhapsody Of Fire con cui ho avuto modo di parlare più volte quest"anno a causa dei suoi molteplici progetti si è sempre dimostrato entusiasta e affabile non solo facilitando il lavoro di chi intervista ma lasciando comprendere quanto creda nella propria arte e nei sogni. In un ambiente discografico come quello che ci troviamo tra le mani adesso non è cosa di poco conto.
Con "Visions From The Enchanted Lands" avete festeggiato dieci anni di carriera. Quali momenti ricordi con più emozione e quale ritieni sia il più grande errore da voi commesso ?
Il momento culminante è stato senza dubbio incontrare Christopher Lee e potere lavorare con lui. Quando mi sono trovato di fronte questo armadio di uomo che ha fatto la storia del cinema mi sono emozionato come fossi un ragazzino. Poi ricordo come fosse ora quando abbiamo iniziato a vedere le prime centinaia di copie e non ci rendevamo conto di quello che rappresentavano. Era un periodo in cui tanti gruppi "sparavano" cifre di vendita gonfiate e noi eravamo felici per poche copie. Poi abbiamo capito che i numeri erano ben altri. L"errore più grande è stato forse quello in un certo periodo di lasciarci andare e pensare più al guadagno che alla musica stessa. Ma ti assicuro che è stato solo un momento. Adesso siamo più che mai concentrati sul messaggio artistico che vogliamo dare. L"importante in questi casi e capire di sbagliare e tornare indietro..
Vedi questo dvd più come un punto di arrivo o uno di partenza ?
Spero naturalmente di partenza per altri dieci anni di carriera come questi che ci siamo lasciati alle spalle. L"unico rammarico in questi anni è quello di avere potuto suonare poco dal vivo e mi auguro che potremo rimediare. Quando avremmo potuto poi ci s"è messa anche la sfortuna con l"infortunio di Karl Logan e la querelle tra il management dei Manowar e il Gods Of Metal. Tutte questioni che non ci riguardavano direttamente ma che alla resa dei conti ci hanno bloccato per quasi due anni. Siamo rammaricati che non ci siano date italiane in questa uscita e che sia così difficile organizzare qualcosa sul territorio. Per questo ci stiamo impegnando anche in questi giorni per fissare qualcosa di importante già dalla prossima primavera. 
Che criteri avete utilizzato per selezionare il materiale e le interviste ?
In realtà non è stato seguito un criterio particolare. Sai il nostro backstage è tra virgolette abbastanza "monotono", non certo come quello dei Manowar che è decisamente più rock n" roll. Ci sono scherzi dietro le quinte come quello degli orari di ritorno e stacchi dal vivo molto belli. Neil Johnson ha fatto un lavoro incredibile, pensa che in alcuni concerti avevamo addosso anche diciassette telecamere che hanno permesso di ottenere dei primi piani davvero ottimi. Abbiamo approfittato del fatto che l"entourage dei Manowar è fantastico e riprende sempre tutto per possibili release.
Ci sono stati ritocchi all"audio ?
Molto pochi e solamente quando gli errori erano clamorosi. Nella registrazione dell"Earthshaker per esempio, a parte alcuni fischi iniziali dovuti a problemi tecnici, abbiamo lasciato tutto com"era e anche  i "ritagli" delle sale prove sono totalmente integrali tanto che noi stessi ci siamo stupiti della loro qualità.
Ho letto in giro qualche critica riguardante il vostro inglese. In fondo avreste potuto utilizzare dei sottotitoli no ?
Forse si ma in tutto questo non abbiamo avuto il minimo controllo. Il potere decisionale è nelle mani della Magic Circle Music che ha fatto le sue scelte puntando evidentemente su un prodotto più internazionale possibile. Per certi versi vorremmo avere più possibilità di dire la nostra ma è chiaro che non ci lamentiamo visto che investono tanti soldi su di noi.
Pensi vedendo queste immagini chi ha criticato in passato la band adducendo che non era in grado di trasportare dal vivo le proprie composizioni si ricrederà ?
Mi viene da sorridere pensando ai Genesis che hanno suonato davanti a 500,000 persone utilizzando samples o a gruppi ormai accettati normalmente come i Nightwish che usano parti registrate. Prima eravamo criticati, adesso lo fanno tutti..
E" chiaro che ogni gruppo  ha i suoi classici e difficilmente può prescindere da essi ma ho visto nelle immagini una grandissima energia nel suonare per la centesima volta "Dawn Of Victory" o "Emerald Sword". Dove trovate questi stimoli ? Non vorreste variare di più la scaletta ?
Credo che sia proprio la natura del genere che suoniamo a caratterizzare così tanto le nostre prove dal vivo. Io stesso quando suono musica epica o sinfonica mi emoziono in maniera incredibile quasi fossi al cinema. E" chiaro che ci sono dei pezzi che sono nella storia della band e non suonarli sarebbe come tradire il nostro pubblico. Logicamente quando suoni come headliner e hai due ore di tempo puoi approfittare maggiormente per scegliere pezzi meno conosciuti e variare la scaletta. E" uno dei nostri obiettivi come quello di pubblicare prossimamente un full lenght show.
A che punto siete con la stesura del materiale per il prossimo disco ?
Stiamo apportando le ultime modifiche al materiale che dovrebbe essere pronto entro le prossime tre settimane. Non abbiamo ancora una release date precisa perchè non dipende da noi ma posso anticipare che ci saranno delle sorprese. Per la prima volta mi sono occupato di parti ritmiche di chitarra e questa è una novità sostanziale.
Un po" per il fatto di essere il frontman e grazie alla sua prova davvero sopra le righe Fabio Lione esce certamente alla grande da questo dvd. Nell"ultimo album gli avete concesso per la prima volta un piccolo spazio compositivo, pensi che questo spazio andrà allargandosi in futuro ?
Ne saremo felici. Molto dipende da lui perché non suonando strumenti deve entrare in sintonia ed essere stimolato da me e Alex. In "Triumph Or Agony" ha dato un contributo importante con "Il Canto Del Vento" e anche stavolta stiamo preparando qualcosa. Per il momento però non posso anticipare niente.

(parole di Luca Turilli)

Rhapsody Of Fire
From Italia

Discography
Legendary Tales (1997)
Symphony Of Enchanted Lands (1998)
Dawn Of Victory (2000)
Rain Of A Thousand Flames (2001)
Power Of the Dragonflame (2002)
Symphony Of Enchanted Lands II: The Dark Secret (2004)
Triumph Or Agony (2006)
The Frozen Tears Of Angels (2010)
Dark Wings Of Steel (2013)
Into The Legend (2016)
The Eighth Mountain (2019)
Glory Of Salvation (2021)