-Core
Anhima
Italia
Pubblicato il 29/05/2014 da Lorenzo Becciani

Nella recensione di 18Anhima ma ho sottolineato come la stampa locale vi abbia etichettato subito come i Pearl Jam italiani limitando drasticamente le vostre possibilità di espansione...
Ogni catalogazione è limitativa. Fra quelle che ci potevano affibbiare era la meno peggio. Ci dava molto più fastidio essere chiamati i figli dei Litfiba anche perché non era vero assolutamente. L'associazione è nata per la presenza di un produttore ingombrante come Gianni Maroccolo e per il fatto che 'Dharma' era stato registrato con Francesco Magnelli ma i punti di riferimento erano tutt'altri. I nostri ascolti erano senz'altro orientati verso l'universo grunge ma scrivo canzoni da quando avevo diciassette anni e posso dirti che il mio mondo compositivo è più vicino ad un'espressione cantautoriale. All'epoca mi piacevano i dischi di Les Négresses Vertes, Jane's Addiction e Living Colour. Forse anche l'immaginare ci ha orientato in un certo senso. Effettivamente eravamo riconoscibili in un certo schema, camice a quadri, pantaloni larghi.. Di sicuro c'è stata una promozione sbagliata ma credo più legata al discorso Litfiba. In quel periodo ci frequentevamo con Piero Pelù, così nacque la collaborazione per 'Vivo', e ricordo che il loro entourage era schieratissimo. Personaggi come Rick Parashar, peraltro persona squisita, e Mike Tacci. In quel periodo, forse per la prima volta dopo molti anni, le case discografiche pensarono che ci fosse la possibilità di utilizzare un certo filone rock a livello mediatico. Le radio commerciali non passavano solo musica leggera ma anche i Nirvana ed uscirono gruppi come Karma, Afterhours e Ritmo Tribale che erano molto validi. Dopo un piccolo tentativo hanno capito che non c'era spazio e, ripensandoci, fu un peccato. L'Italia in quegli anni aveva un'età media molto alta, le classi scolastiche erano ridotte e di conseguenza il bacino di utenza abbastanza limitato. Adesso ce n'è di più ma viene sfruttato male.

Come hai trovato il mercato musicale dopo tanti anni?
Mercato musicale è un vocabolo difficile da usare nel nostro paese. Basta girare un pò per capire che altrove è tutto diverso. Sono stato quattro mesi a suonare a Singapore e ho scoperto mercati come la Thailandia dove ci sono cinque-sei diverse boy band da centinaia di migliaia di persone, cinque-sei gruppi death metal e così via. Tutti professionisti ineccepibili. Dobbiamo ricordarci che quello che cercano di comunicarci in Italia è falso. Hanno cominciato a dire che il rock era finito all'inizio degli anni 2000. In questa tela per esempio c'è cascato anche Piero Pelù, probabilmente spinto da altre persone, preferendo dedicarsi ad un progetto solista che fosse più funzionale per la sua espressione. I dischi non si vendono, è facile produrli ma difficile inserirli in una distribuzione seria. All'estero c'è ancora qualcuno che li compra, il rock si sente a tutti i livelli ed anche se da noi il tasso professionale è cresciuto è crollata tutta la parte organizzativa. Soprattutto il live..

Cosa ricordi della scena grunge italiana di allora?
In quel periodo c'erano diversi gruppi interessanti. Prima di tutti i Karma, che ci “costrinsero” a cambiare il nome da Dharma a Anhima, coi quali ci sentivamo vicini. Poi gli Afterhours usciti in contemporanea con noi e che prima cantavano in inglese. Oltre a noi nel decennio successivo c'erano forse solo i Luciferme.

Sempre parlando della tua città frequenti ancora i negozi di dischi? Ci sono dei locali che ami particolarmente?
Nei negozi di dischi ci sono sempre andato poco devo ammettere. Magari compravo il nuovo disco di quelle che erano le mie grandi passioni ma non sono mai stato un collezionista. Per quanto riguarda i locali adesso vanno molto queste jam estese. Questa sera per esempio ci esibiremo al Jazz Club in centro. La Flog ed il Tenax anni addietro erano dei grandi locali. Ricordo anche lo 055 o il Sorpasso che però è durato poco.

Io ricordo una vostra esibizione al Cencio's. Pensi che sia ancora possibile ricreare qualcosa del genere?
Non voglio sembrare disfattista, secondo me negli ultimi dieci anni c'e' stato un cambiamento fondamentale che sta nel gusto delle persone, bombardate da ogni genere di messaggio a livello di spettacolo e visivo. I giovani sono ormai abituati al rock medio di basso livello, per intenderci palco, luci, impianti ed un fonico decente.. Vedono tutto il mondo dentro un cellulare o un tablet ed è difficile insinuare in loro la curiosità di una volta a meno che non si parli di grandi avvenimenti. Anche le immagini di rockstar sono svanite con gli anni. Coldplay, Muse, Foo Fighters, Queens Of The Stone Age sono grandi gruppi ma non avranno mai l'aura che possedevano gli U2 tanto per fare un esempio. La televisione è un oggetto incastonato nei '60 e pure quel tipo di divismo non si trova quasi più quindi tornando alla tua domanda non credo sia possibile.

In quale lasso di tempo sono stati scritti gli inediti della raccolta?
Gli inediti sono una parte di un lavoro che avevo inciso due anni fa. Doveva trattarsi di un album solista perché era il riassunto di quello che avevo scritto in quegli anni. Avevo inciso dei provini solo chitarra e pianoforte ma discutendone con Sergio Taglioni è cresciuta l'idea che potesse diventare un nuovo album degli Anhima. Allora ci siamo chiusi in sala prove con gli altri membri e ci siamo resi conto che c'era da lavorare. L'impronta della tastiera però non ci connotava e di conseguenza di tredici pezzi abbiamo estratto solo questi cinque. Siamo rimasti in quattro perchè al momento ci sembrava che la tastiera ci portasse da un'altra parte. Non escludo comunque che possa tornare in futuro.

Quanto dovremo attendere per il successore di 'Impossibile Mutazione'?
Sto già lavorando a delle cose nuove. Qualcosa è già scritto ed attualmente stiamo cercando di trovare un sound perché crediamo sia il momento di dare un'impronta diversa. 'Impossibile Mutazione possedeva un'impronta moderna legata soprattutto alla figura di Leonardo Martera che aveva spinto per soluzioni altamente tecnologiche e potenti vista la sua esperienza nei Neon. Il nostro punto di vista in ogni caso parte sempre dalla canzone. Ho già parlato con un produttore importante e penso che inizieremo a registrare ad ottobre. Alcune idee sono state recuperate dalle registrazioni con Sergio Taglioni, che purtroppo di recente ci ha lasciato, con arrangiamenti diversi. Devo dire che il nuovo materiale è orientato sul vecchio sound influenzato dai Pearl Jam ma anche sulla passione che tutti noi proviamo per gli Editors. Siamo rimasti molto colpiti dalla loro versione elettronica ma anche l'ultimo album è bellissimo.

Il pregio migliore della raccolta è che non ti rendi conto della cronologia dei brani...
Ce l'hanno detto in tanti e mi fa molto piacere. Naturalmente c'è un lavoro tecnico alle spalle. Secondo me c'è anche da aggiungere che 'Impossibile Mutazione' era un disco spaventosamente avanti con i tempi e lo dimostra il fatto che la Virgin in queste settimane sta promuovendo la title track ininterrottamente...

Quanto è cambiato il tuo modo di cantare negli anni?
Dai Dharma senz'altro. Non riesco più ad ascoltare quel disco anche se per l'età che avevamo non si può ignorare. Poi girammo tantissimo all'estero, cosa che adesso sarebbe impensabile. Con gli anni sto perdendo quella rabbia violenta che avevo nei '90 e che riempiva uno spettro incredibile di frequenze. Lentamente ho cominciato ad assaporare di più i bassi tanto che con gli inediti ho fatto un'operazione di abbassamento delle tonalità per costringermi a cantare in un certo modo. Quello che sto scrivendo adesso invece è più sulla falsa riga di un tempo. Ovvero molto spinto. Non ho problemi ad adattarmi alla tecnologia anche perché credo che poi la differenza la faccia sempre la sensibilità del cantante. Cerco sempre di usare al massimo lo spazio per esprimere quello che voglio invece di cadere in virtuosismi.

Qual è il testo della raccolta a cui sei piu legato?
Non è facile rispondere. Dipende dai momenti, 'Impossibile Mutazione' preannunciava un mondo di paternità che era ancora in embrione e quindi ci sono molto legato. Anche 'Buon Natale Mr. Dan', 'Lolita' e 'Fragole E Sangue' sono testi che sento molto..

Io avrei detto 'Zen' o 'Xtc'...
'Zen' è un pezzo molto ispirato, scritto in cinque minuti come raramente mi accade... Esprime la mia passione per la natura ed il sentirmi parte di una filosofia. 'Xtc' è nato in un momento di grande ribellione interiore. E' un pezzo violentissimo e quando lo suonavamo dal vivo succedevano delle cose incredibili. Parla di abbandono totale. Senza riserva.

Io la sceglierei per una ipotetica compilation del rock italiano...
Non è stato un singolo anche se avrebbe dovuto esserlo. Gianni Maroccolo, con la sua figura integerrima, scelse 'Dritto Al Cuore' capitolando di fronte alle esigenze della Flying Records che si aspettava un successo incredibile da 'Toccato Dal Fuoco'. Erano estremamente convinti e questo ci faceva piacere ma anche un po' paura. Pensarono che 'Xtc' potesse bruciarci una parte di pubblico invece probabilmente sarebbe stato il contrario.

Quali sono adesso gli obiettivi degli Anhima?
Fin da quando suonavo la batteria volevo diventare un professionista, piano piano nel tempo ho cercato di inquadrare l'obiettivo e ad un certo punto l'ho visto. Essere un punto di riferimento del rock giovanile italiano. Il rock degli Anhima aveva delle caratteristiche precise e poteva arrivare a livelli grossi. Un pò per poca fortuna e per la collimazione di alcune coincidenze questo non è avvenuto. Non siamo mai stati appoggiati da un tipo di stampa. 'Toccato Dal Fuoco' non è stato prodotto come volevamo ed era troppo vicino a certi personaggi. 'Mutazione Impossibile' invece era troppo avanti. Firmammo un contratto milardario per tre dischi in cinque anni con la Flying Records e tutto sembrava essersi messo al meglio poi l'etichetta fallì come ben sai. Poi arrivi a trent'anni, capisci che con le date non riesci a vivere a meno di non essere benestante. Adesso per me era importante pubblicare qualcosa di nuovo in modo da riprendere l'attività live. Quello che è avvenuto con la raccolta è andato oltre le aspettative e, anche se non sono più legato a quella immaginazione romantica che avevo nei '90, mi piacerebbe potere fare il mio mesterie.

(parole di Daniele Tarchiani)

 

Anhima
From Italia

Discography
Toccato Dal Fuoco (1995)
Impossibile Mutazione (1999)
La Cruna Dell'Ago (2016)