-Core
Amplifier
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Pubblicato il 06/05/2011 da Federica Rocchi
Quale concept si cela dietro a 'The Octopus'?
'The Octopus' è una serie di dichiarazioni e regole che essenzialmente governano tutti gli elementi della nostra esistenza. Abbiamo cercato di trasportare tutto questo in musica, testi e immagini. Una specie di modello. Un modello del paradosso.
Perché avete scelto di pubblicare un doppio album?
'The Octopus' è un'entità gigantesca. Non avevamo pianificato un doppio album ma è venuto fuori quello che doveva essere. In fondo accade sempre in questo modo. E' una specie di descrizione teologica anche se parzialmente vera.
Quali sono le differenze principali tra la prima parte e la seconda?
Non c'è tutta questa differenza. Immagina di guardare un film e poi riguardarlo da un differente punto di angolazione. E' la stessa cosa eppure è diversa. 'The Octopus' parla di questo.
Come avete sviluppato il vostro suono da 'Insider'?
Il metodo che abbiamo seguito è stato totalmente diverso. Ci siamo presi molto tempo per sviluppare 'The Octopus' mentre 'Insider' è nato rapidamente. Le canzoni sono più lunghe e ci sono più idee sul fuoco. Numerosi passaggi sono improvvisati e la registrazione è quasi interamente dal vivo. 'Insider' invece era multitracciato e studiato dalla prima all'ultima nota.
New prog, space rock, alternative. Le etichette sono stupide ma il vostro suono è in costante cambiamento. Come descriveresti il vostro approccio compositivo questa volta?
Siamo una classic rock band. Per certi versi 'The Octopus' è come il nostro 'Dark Side Of The Moon'. Non tanto nello stile ma nello zeitgeist.
'Minion's Song' e 'The Sick Rose' sono fantastiche..

Un livello di 'The Octopus' riguarda la fatalità. 'Minion's Song' parla della fortuna. Un tema ricorrente nei nostri album in relazione con l'incapacità di controllare il nostro destino come band. Speriamo che quest'album ci porti bene. Il testo di 'The Sick Rose' è stato scritto da William Blake quasi duecento anni fa. E' un ottimo esempio di come l'arte trascende il tempo e lo spazio. Ho lasciato che parlasse dalla tomba perché non avrei potuto fare meglio. Spero che approvi.
Quali album vi hanno ispirato in termini di produzione e mixaggio?
Il mio obiettivo era quello di ottenere un suono profondo e potente. Inoltre ho cercato di fare in modo che l'esperienza musicale si rivolgesse a tutti i sensi. Non abbiamo una console enorme e quindi ho impiegato molto tempo per raggiungere lo scopo. Sono stato anche attento a non produrre troppo certe canzoni. Quando era corretto non cambiavo più niente. Migliore o peggiore sono termini che non ho usato nel mio giudizio. La masterizzazione è stata effettuata da Jon Astley che ha contribuito a rendere dinamico e vasto lo spettro sonoro. Il volume è leggermente più basso per non rendere pesante l'ascolto di oltre due ore di musica. Non è certo un disco adatto allo shuffle o come dire degli Slipknot..
Quali atmosfere volevi raggiungere prima di entrare in studio?
Arrangiamenti e preproduzione sono stati curati nei dettagli ma non avevamo provato quasi niente. Quando abbiamo iniziato a registrare abbiamo cambiato diversi pedali e combinazioni. Sezioni improvvisate che non seguivano un corso particolare. Dopo un anno circa che lavoravamo alle stesse canzoni ci siamo fermati per giudicare quello che avevamo tra le mani in modo oggettivo. A quel punto siamo entrati in studio senza problemi particolari. Il giorno registravamo e la sera facevamo una grande jam per divertirci. Il risultato delle jam lo puoi trovare in 'Fractal', il mini che offriamo gratuitamente a chi acquista 'The Octopus dal nostro store online.
'The Octopus' è una dichiarazione di indipendenza. Cosa significa questo per te?
E' molto più che un disco. E' la mia vita, il mio lavoro, in termini di contenuti probabilmente la cosa migliore che abbia mai fatto. Nel libro puoi trovare le soluzioni. Quando incontri delle difficoltà è sufficiente consultarlo. E' una specie di regalo. A dire il vero non lo capisco totalmente quindi sto ancora scoprendo me stesso.
Ritieni che il vostro rapporto con le label sia definitivamente compromesso?
Non ne abbiamo bisogno. Ampcorp è la nostra label. Abbiamo già superato il numero di copie vendute dei dischi precedenti. Se torneremo a collaborare con qualcuno sarà soltanto perché non riusciremo fisicamente a seguire l'intero processo.
Come avete selezionato le immagini per il booklet?
I disegni sono di Paul Hallows. Durante un concerto degli Oceansize facevamo stage diving e ho rotto i suoi occhiali con una testata. Adesso siamo amici. Altri lavori si trovano su www.facebook.com/PaulHallows?ref=ts
Cosa pensi dello scioglimento degli Oceansize?
Mi sono sorpreso che abbiano durato tanto a lungo. Steve Durose suona con noi adesso. Discutendone con lui ho capito che avevano finito il loro corso ma sono certo che sapranno ugualmente produrre materiale interessante.
Qual è stata la vostra migliore esperienza dal vivo?
Suoniamo da così tanto tempo che è difficile rispondere a questa domanda. Mi piacciono i grandi concerti ma anche i più piccoli. Ricordo una serata in Germania con un crowd surfing davvero folle.

(parole di Sel Balamir)
Amplifier
From UK

Discography
2004 Amplifier
2005 The Astronaut Dismantles HAL
2006 Insider
2011 The Octopus
2013 Echo Street
2014 Mystoria