-Core
Walkways
Israele
Pubblicato il 18/08/2019 da Lorenzo Becciani

Sembrate una band improntata sul DIY…
E’ un approccio che abbiamo seguito fin dall’inizio. Al momento attuale tutte le band hanno bisogno di ridurre le spese e questo ci ha portato a creare un team di lavoro in cui tutti si occupano di qualcos’altro, oltre a suonare il proprio strumento. Seguiamo personalmente la parte grafica, le fotografie promozionali ma anche tutto quello che riguarda l’attività dal live, dal fissare gli alberghi al contrattare con i locali. In pratica siamo i manager di noi stessi. A parte ‘Despair’, che è stato girato da una compagnia ucraina, tutti i video sono stati curati dal nostro chitarrista Bar. Della produzione e del mixaggio invece si occupano Yoni e Priel.

Come vi siete formati?
Le cose sono iniziate circa tredici anni fa. Io e Bar abbiamo cercato altri membri e ci siamo imbattuti prima in Yoni ed in seguito in Priel e Avihai. Nel 2013 abbiamo pubblicato il nostro debutto, ‘Safe In Sound’, in maniera indipendente e, anche se non ha ottenuto grande visibilità, ci ha portato fino a dove siamo adesso. Nel 2018 abbiamo supportato gli In Flames e gli Avenged Sevenfold e poi è arrivato il contratto con Nuclear Blast.

?Quanto è difficile essere un’alternative metal band in Israele?
Non siamo così lontani da altre nazioni europee. L’unico problema è che non possiamo prendere un furgone e raggiungerle. Per il resto ci sono tanti fraintendimenti sul nostro paese. La gente crede che viviamo nel deserto o che abbiamo l’esercito nel giardino di casa. La scena metal israeliana è notevole ed oltre a band conosciute come Orphaned Land, Betzefer e Canine, ci sono tante altre formazioni che meritano attenzione. Facciamo parte di gruppi su Facebook con i quali ci aiutiamo tra noi. A trovare concerti, ad occuparci del merchandising o delle luci. Si è creato un forte senso di appartenenza e ci auguriamo che la nostra firma con Nuclear Blast possa aiutare qualcun altro.

Sono stato in Israele per intervistare Aviv Geffen e ricordo chiaramente quando mi parlò delle sue difficoltà nell’emergere fuori dal mercato israeliano. Non a caso pubblicò una raccolta di pezzi solisti cantati in inglese..
Il problema più grande riguarda la pronuncia. Il nostro accento è particolare e non aiuta troppo. Per il resto non cambia molto rispetto ad altre realtà.

Com’è nato il contatto con Nuclear Blast?
Abbiamo suonato di spalla agli In Flames e Niclas Engelin ha parlato bene di noi con alcuni addetti ai lavori. È diventato una specie di manager in Europa e di colpo tante label ci hanno fatto delle proposte. Tra queste, la migliore è stata quella dei Nuclear Blast.

L’album era già pronto quando avete firmato con la prestigiosa etichetta tedesca?
Sì, era tutto pronto. Anche i video. È stato un processo lungo cinque anni e siamo molto orgogliosi del risultato che rappresenta la somma di tanti tentativi perpetuati per arrivare al sound attuale.

Alternative metal è un termine molto vario. Può andare bene per band molto diverse tra loro come Korn, In Flames, Tool e anche Rammstein..
Anche il nostro album è molto vario. Ci sono pezzi morbidi ed altri parecchio duri, tanti tipi di riff e melodie di natura diversa. Se devo citare qualche band che ci ha influenzato più di altre direi Deftones, Pantera e Opeth.

Quali sono le tracce chiave dell'album?
Forse ‘Bleed Out, Heal Out’ è quella che ci rappresenta meglio. Personalmente amo molto ‘Levitate’.

(parole di Ran Yerushalmi)

Walkways
From Israele

Discography
Safe In Sound ?2013
Bleed Out Heal Out ?2019