-Core
Diamond Head
UK
Pubblicato il 15/06/2019 da Lorenzo Becciani

Sono trascorsi quarant’anni da ‘Lightning To The Nations’ ed è davvero incredibile trovarvi ancora a questi livelli. Cos’è il segreto? La passione? L’amore per il tour?
Quando ero adolescente volevo suonare la chitarra, stringerla tra le mani e suonarla mi trasmetteva delle grandi sensazioni. Volevo diventare famoso e pubblicare dischi. Adesso non è cambiato molto. Pur non avendo ottenuto il successo a cui ambivo sono sempre attivo e amo viaggiare. Non bevo troppo e non faccio uso di droghe. Negli anni ho protetto il nome dei Diamond Head ed i risultati mi hanno dato ragione. Esibirmi in continenti come l’Australia o il Sud America rappresenta un forte stimolo per me.

Il processo alla base di ‘The Coffin Train’ è stato complicato?
È iniziato nel 2016 con qualche demo. Le ottime recensioni ricevute dall’album precedente ha reso più confidente la line-up e tutti ci siamo posti come obiettivo compiere un passo in avanti in termini di energia, linee melodiche e songwriting. Oltre ad avere una voce veramente indistruttibile, Rasmus ha svolto un eccellente lavoro con i testi e stavolta sapeva cosa fare quindi si è sentito libero di sperimentare stili canori diversi. Al suo esordio invece si era limitato a rispettare gli standard dei Diamond Head.

Qual è la traccia chiave dell’album?
Credo che la title track, a metà tra i Metallica e ‘Canterbury’, sia quella che mantenga più forte il legame col passato. Un altro pezzo importante è ‘Belly Of The Beast’ che ha un gran tiro e mi ricorda ‘The Prince’ e ‘Helpless’.

Qual è il significato di ‘The Phoenix’?
I testi li ha scritti Rasmus e quindi sarebbe corretto chiedere a lui. In ogni caso mi piace la metafora di qualcosa che nasce dalle ceneri e torna a splendere più forte che mai. È un po' la storia della band.

Il mio ultimo ricordo dei Diamond Head risale al British Steel Fest di Bologna che vi vide protagonisti con Angel Witch e Girlschool. Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi show?
Ricordo bene quel giorno perché ricevemmo una grande accoglienza ed il bill era superbo. Non sappiamo ancora cosa suoneremo ma di sicuro nella setlist saranno incluse delle nuove canzoni. Rendere lo show potente e dinamico è motivo di orgoglio per noi.

Quali sono i dischi che ti hanno cambiato la vita?
Non ho dubbi a riguardo. ‘Led Zeppelin II’ e ‘Machine Head’ dei Deep Purple. In seguito ho cominciato ad amare gli Scorpions di Michael Schenker ed i Black Sabbath.

Cosa pensi dei recenti lavori di Iron Maiden e Metallica?
Non ho ascoltato ‘Hardwired’ ma ho letto dei buoni commenti. Ho seguito bene i Metallica fino a ‘Master Of Puppets’. Tanta gente ci conosce per ‘Am I Evil?’ e ‘Garage Inc.’ è stato fondamentale perché grazie ai diritti delle cover ho potuto portare avanti la mia carriera nella musica. Nel ‘98 ero a San Francisco dal nostro batterista Karl Wilcox e Lars Urlich mi invitò in studio al The Record Plant Studio di Sausalito. Avevano appena finito di registrare ‘It’s Electric’. Insieme agli Iron Maiden sono tra le più grandi heavy metal band del mondo e se la NWOBHM ed il thrash sono riusciti a creare un rapporto di grande dipendenza nei fan di tutto il mondo è soprattutto grazie a loro.

Che rapporto hai con le label?
Da poco abbiamo firmato un contratto con Silver Lining e per la prima volta ci segue un management professionale. Questo per noi è importante perché finora dovevamo fare tutto da soli. Pensa che il nostro primo tour americano è stato nel 2011! Quando band come Saxon e Def Leppard  organizzavano date dall’altra parte dell’oceano noi eravamo bloccati nel Regno Unito. Allo stesso tempo vediamo che tante band del nostro periodo non sono più attive e questo ci spinge a fare del nostro meglio per non deludere i nostri fan.

(parole di Brian Tatler)

Diamond Head
From UK

Discography
1980 - Lightning to the Nations
1982 - Borrowed Time
1983 - Canterbury
1993 - Death and Progress
2005 - All Will Be Revealed
2007 - What's in Your Head?
2016 - Diamond Head
2019 - The Coffin Train