-Core
[lessness]
Italia
Pubblicato il 26/02/2019 da Lorenzo Becciani

Com’è nata l’idea di chiamare il progetto in questo modo?
Deriva dal mio amore per l’opera di Samuel Beckett. Mi piaceva molto questo racconto di una persona chiusa all’interno delle rovine grige dei propri ricordi, incapace di uscire dal suo passato. L’ho trovata una situazione simile alla mia perché per un certo periodo non riuscivo a prendere una strada definita.

Il profilo del disco è senza dubbio internazionale. Vorrei sapere quali obiettivi ti eri posto in fase di produzione? Hai seguito dei templates per i suoni dell’album?
È nato tutto abbastanza per caso ma il fatto che il suono sia internazionale deriva probabilmente dai miei ascolti che per la maggior parte sono legati a gruppi esteri. Non uso templates e questo è il pregio e allo stesso tempo il difetto della mia modalità di produrre. Cerco una linea di comunicazione tra le varie canzoni ma ognuna di essere nasce per conto proprio.

Che rapporto hai con l’elettronica?
Non ne ero un fruitore massivo finché non sono entrato in Casa del Mirto. A quel punto mi si è aperto un mondo in termini di ascolti. Adesso apprezzo tante cose ma sono sempre legato alla musica analogica e, essendo da solo, l’elettronica mi aiuta molto a trasmettere il mio messaggio.
 
Hai utilizzato una strumentazione particolare per registrare l’album?
Sono un bassista quindi le canzoni quasi sempre da un giro di basso, magari improvvisato in studio. Poi ho utilizzato Micro Korg, vari synth della Roland e Virtual Instruments del mio Mac. Infine campionamenti di giri di batteria su cui ho lavorato parecchio.
 
A cosa si ispira l’artwork?
È una foto del mio gatto, noto nei dintorni come killer. E’ l’espressione con cui mi guardava quando ho ricominciato a suonare in studio.

Dobbiamo considerare [lessness] come un progetto a breve o lungo termine?
Sto già lavorando a pezzi nuovi e l’idea è quella di pubblicare molti dischi. Il percorso è abbastanza definito. Sto organizzando anche dei concerti e, anche se ho delle collaborazioni in corso, non ho molto tempo per concentrarmi su altro.

Come pensi di trasportare le canzoni dal vivo?
Finora l’ho fatto solo con laptop e campionatore oltre a basso e voce. Adesso ho implementato lo show con un chitarrista per dare un’impronta più live e diretta, anche perché alcuni pezzi sono parecchio tirati.

Prova a recensire un brano del disco...
‘2:21’ ha un’accezione positiva, è stato prodotto in un momento di totale assorbimento, di notte, registrato dopo una serata impegnativa a livello di divertimento. È nato da giro di basso venuto rapidamente e lo considero un inno all’amore universale.

Dobbiamo ritenere come concluso il percorso di Casa Del Mirto?
Per me sicuramente sì. Si è chiuso nel 2015.

In futuro dobbiamo attenderci canzoni di stampo acido e psichedelico come ‘Deconstruction’ e  ‘24/7’ oppure un approccio più ambient e elettronico?
Tendenzialmente le nuove canzoni hanno una produzione più calda e meno acida però non ho idea di cosa succederà nei prossimi mesi. Qualche pezzo è più legato ad un approccio cantautoriale mentre altri sono tirati ed elettronici.
 
Che rapporto hai con l’elettronica?
La produzione del disco è nata dopo un paio di festival dedicati all’elettronica quindi è normale che abbia subito tale influenza. Mi piace la glitch music quindi artisti come Jon Hopkins e Nathan Fake ma in generale utilizzo l’elettronica a servizio della canzone. A me piace scrivere canzoni.

Sei anche dietro ad una label..
Chiamami pure coraggioso o incosciente ma è così. Con la Mashhh! Records ho seguito varie produzioni tra le quali Casa Del Mirto, Dance For Burgess e Cristalli Liquidi che mi hanno dato molta soddisfazione. È molto faticoso ma stimolante perché entri in contatto con tante persone creative. Adesso sono un po' fermo perché mi sto dedicando a [lessness].
 
Cosa pensi della scena italiana attuale?
È un momento interessante. C’è parecchia vitalità, tanto interesse per il nuovo cantautorato italiano e anche un po' di dance diversa dal solito. Quello che rammarica è che come sempre c’è poco spazio per altre cose. Manca un mercato di riferimento sia per le uscite discografiche sia per il live. In ogni caso c’era bisogno di un po' di ricambio.
 
Cos’hai ascoltato di recente?
Ho apprezzato molto l’ultimo album di James Blake. Mi è piaciuto il nuovo singolo di Be Forest e dell’anno passato anche We Are Waves e Makai.
 
(parole di Luigi Segnana)

[lessness]
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Discography
Never Was But Grey - 2019