-Core
Surma
Portogallo
Pubblicato il 27/11/2018 da Lorenzo Becciani

Come hai scoperto la tua voce?
Ho suonato in rock band fin da quando avevo undici anni e poi ho sentito la necessità di provare qualcosa di totalmente diverso e tutto mio. Non so quando ho scoperto la mia voce, diciamo che è venuta fuori in maniera naturale. All’inizio cantavo malissimo ma mi divertivo ugualmente. Ho studiato contrabbasso ed iniziato ad ascoltare jazz perché mio padre è appassionato. Poi l’ambient e tutto il resto è arrivato in modo veloce.

Questa è la tua prima volta ad Iceland Airwaves?
Sì, è la seconda volta che vengo in Islanda e partecipare al festival per me è come un sogno che si realizza. Ho iniziato a sognare l’Islanda all’età di quindici anni e non ho più smesso di farlo fino ad oggi.

Come sei arrivata qui?
È stato il mio manager, Hugo Ferreira, a consigliarmi di inviare l’applicazione e dopo un paio di settimane circa sono stata contattata dagli organizzatori che mi hanno detto che mi volevano a tutti i costi. Mi è dispiaciuto che Fever Ray abbia annullato all’ultimo momento ma sono orgogliosa di rappresentare le artisti femminili della mia nazione in un festival così importante e gender-balanced.

Personalmente conosco il Portogallo per artisti come Moonspell, Sturqen e Holy Nothing. Com’è la scena musicale in questo momento?
È parecchio viva anche se magari non se ne sente parlare molto all’estero. C’è un po' di tutto, rock band, artisti che fanno elettronica ma anche performer più sperimentali.

Poco dopo Iceland Airwaves suonerai al Linecheck Festival di Milano con Federico Albanese e Lotic. Cosa dobbiamo attenderci dal tuo concerto?
Immagino la mia performance come un viaggio musicale. Pedali, distorsori, basso, un sacco di esperimenti bizzarri. Tutto molto complesso ma anche estremamente spontaneo. Nel mio set ci sono due o tre pezzi vecchi ed estratti da ‘Antwerpen’. L’estetica è fondamentale e il prossimo unire voglio connettere la musica con delle immagini tridimensionali.

Qual è la traccia chiave di ‘Antwerpen’?
Non è facile rispondere ma probabilmente ‘Begrenset’ perché la base di piano la differenzia da un po' tutto il resto.

Che tipo di sound hai cercato per l’album?
Un suono minimale e organico. Pensa che ho composto l’album quasi totalmente in “sleeping mode”. Mi svegliavo nel mezzo della notte, registravo qualcosa e poi tornavo a dormire. Le liriche invece nascono dall’improvvisazione. Sono tipo parole messe in ordine casuale secondo la fonetica.  Cerco di usare la mia voce come strumento, esattamente come quando suono la chitarra o il synth. In questo momento sto lavorando al nuovo album e mi sento un po' sotto pressione perché sarà molto importante per me.

Di cosa non puoi fare proprio a meno?
Del caffè e della gomma da masticare.

(parole di Débora Umbelino)

Surma
From Portogallo

Discography
Antwerpen - 2017