-Core
Mantar
Germania
Pubblicato il 28/09/2018 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei capire qual è il vostro genere. Siete stati definiti black, doom, sludge, punk…
Sono tutte etichette ed i nomi non vogliono dire molto. I giornalisti hanno bisogno di questo ma personalmente non me ne frega niente. Sono cresciuto col metal ma ho un forte background punk ed è così in quella scena che ho conosciuto Erinc vent’anni orsono. Fino a poco tempo fa non sapevo cosa significasse sludge e di sicuro non lo sapevo prima di dare vita alla band. Mi piace la musica doom ma anche il black che è totalmente diverso soprattutto per quanto concerne i ritmi.

In quale direzione sonora vi siete mossi dopo ‘Ode To The Flame’?
Nessuna di proposito. Non siamo così educati come musicisti da potere copiare qualcuno. Credo di non sbagliare affermando che i pezzi sono migliori di quelli precedenti, di sicuro più catchy, si incollano subito in testa.

Qual è il migliore riff dell’album?
Non vorrei sembrare arrogante ma ce ne sono tanti. Amo l’intro martellante di ‘Age Of The Absurd’ ma anche quello portante di ‘Taurus’. Anche ‘Midgard Serpent’ e ‘The Funeral’ sono canzoni che amo molto e che sono nate in maniera piuttosto naturale. Il riff di ‘The Funeral’ è cento per cento classic rock ma decisamente dark.
 
Ritieni che quest’album possa ottenere maggiore riscontro in Europa oppure negli Stati Uniti?
Non saprei. Spero che possa andare bene dappertutto perché è molto buono. É un album pieno di rancore e desiderio di distruzione. Quando ero adolescente uscivo di casa e cercavo i mobili o gli oggetti lasciati per strada. Li portavo nella mia camera e mi divertivo a distruggerli. Era un modo per sfogarmi ed è la stessa cosa che succede con la musica.

A cosa è dovuta la scelta di una copertina dorata?
È il simbolo di qualcosa di maestoso, biblico e storico. È un’opera che si trova a Brema ed è stata realizzata negli anni '30 da un artista del Terzo Reich; il regime nazista però non fu soddisfatto del risultato, così lo cacciarono e lui lasciò il paese. Il significato dell’opera è “portatrice di luce”. Mi piace inserire la mia musica in un contesto storico e quando vieni a conoscenza di cosa c’è dietro ti rendi conto che seguire leader o falsi profeti è uguale oggi come secoli fa.

Come è nato il rapporto con Nuclear Blast?
Ci hanno contattato perché sono uomini d’affari e sanno cosa può vendere. La loro è stata una buona offerta, non tanto per i soldi quanto perché ci ha permesso di uscire dal panorama underground ed entrare nel radar dei metalhead di tutto il mondo. Non interferiscono artisticamente con noi. Pensa che hanno voluto ascoltare solo il master finito e non i vari demo che abbiamo registrato durante il processo.

Componete insieme o separati?
Scrivo per conto mio. Vivo in Florida mentre Erinc vive in Germania. Una volta che le idee erano numerose mi sono recato in Germania e abbiamo trascorso due settimane in studio per sviluppare i pezzi. Poi sono tornato in Florida a registrare il tutto. Oltre che per avere una seconda opinione, è importante questo confronto perché altrimenti non potremmo chiamarci band.

Di cosa parla ‘Age Of The Absurd’?
É un pezzo che parla di una grande nuvola nera che si addensa nel cielo. Qualcosa di negativo che sta per arrivare ma che non sai bene di cosa si tratti. Questo è il periodo che stiamo vivendo.

E invece ‘Dinasty Of Nails’?
Delle unghie di Cristo. Trovo incredibile che ci siano queste persone così religiose da adorare le presunte reliquie.

(parole di Hanno Klänhardt)

Mantar
From Germania

Discography
Death by Burning 2014
Ode to the Flame 2016
The Modern Art Of Setting Ablaze 2018
Grungetown Hooligans II 2020
Pain Is Forever And This Is The End 2022