-Core
Haunted
Italia
Pubblicato il 09/07/2018 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto parlerei di come vi siete formati. Quali erano i vostri obiettivi ad inizio carriera?
L’idea di formare la band è nata un po' per caso. Con Francesco Bauso ci siamo ritrovati a parlare di realizzare un progetto basato su sonorità anni settanta e un po' tutto quello che rientra nelle categorie stoner e doom. Io suonavo con Francesco Orlando in un’altra band e quindi sapevo che prima o poi avremmo creato qualcosa del genere. Mentre mettevamo giù delle idee abbiamo integrato la line-up e siamo riusciti a dare forma a quello che avevamo in mente. Una volta trovata la formula è stato tutto più facile e abbiamo rapidamente completato il primo album. Fai conto che abbiamo iniziato a comporre le tracce del debutto a settembre-ottobre e le abbiamo finite di registrare a marzo. Una volta uscito l’album siamo rimasti colpiti dall’interesse da parte della scena e così abbiamo cominciato a pensare a ‘Dayburner’.

Hai parlato di scena. Ti riferisci a quella siciliana oppure a quella italiana in generale?
In realtà col primo album abbiamo ottenuto maggiore riscontro all’estero. In Sicilia c’era una scena, abbiamo avuto delle formazioni storiche ma adesso è decisamente immobile. Con ‘Dayburner’ invece siamo riusciti ad entrare maggiormente in contatto col panorama nazionale. É curioso ma è successo il contrario di quello che avviene di solito alle band.

Pensi che tale risconto sia stato dovuto alla presenza di alcuni membri negli Schizo, una band che ha ancora un nome importante in diverse nazioni estere, oppure al genere che proponete?
All’inizio il fatto che io, Francesco e poi anche Dario, che si è unito alla band da ultimo, suonassimo anche negli Schizo non era uscito a livello mediatico così tanto da potere influenzare il giudizio delle persone. Credo che molto sia dovuto al fatto che abbiamo una label americana, la Twin Heart Records (Starchild, Bastard Lord, Book Of Wyrms), che ha seminato soprattutto in altri mercati.

Nella recensione ho fatto qualche paragone con formazioni del calibro di Orange Goblin e Electric Wizard e poi l’album è stato masterizzato da Brad Boaright che sappiamo ha lavorato con Corrosion Of Conformity e Bell Witch. Sono questi i vostri riferimenti principali?
Fin dall’inizio abbiamo pensato ad una voce femminile per la nostra musica e quindi come riferimenti avevamo Acid King, The Wounded Kings e Windhand. Poi ci sono anche le band che hai menzionato ma ascoltiamo anche cose molto lontane tra loro come il grunge o l’elettronica. Per esempio siamo tutti fan dei Massive Attack.

Come vi siete imbattuti in Cristina Chimirri, che oltre a possedere una gran voce è dotata di una presenza fisica notevole..
Siamo davvero felici di lei. Come ti dicevo la nostra scena è piuttosto triste, è povera di cantanti e figuriamoci di donne che possono misurarsi con questo genere di nicchia. Francesco si è ricordato di avere questa amicizia e l’ha contattata per una prova. Fin dalla prima volta ci siamo trovati bene e abbiamo capito, da entrambe le parti, che la collaborazione sarebbe andata avanti.

Che tipologia di suono desideravate ottenere con questo secondo album?
Non ci siamo ispirati a degli album specifici. Diciamo che fin dal debutto avevamo un’idea chiara di come avrebbe dovuto suonare la nostra musica e stavolta siamo andati più vicini a quella visione. Soprattutto per quanto concerne le chitarre.

Qual è il passaggio chiave dell’album a tuo parere?
Ritengo che sia ‘Mourning Sun’, il primo pezzo che abbiamo composto in assoluto ma che abbiamo aspettato a pubblicare perché volevamo che ci distinguesse al massimo. Adesso è perfetto per consacrare la nostra idea di musica.

Le vostre liriche nascondono un messaggio in particolare?
Qui in Sicilia è tutto molto difficile. Abbiamo una visione distorta di tante cose rispetta ad altre regioni italiane. Tali ombre, tutte le nostre paure, le difficoltà che incontriamo quotidianamente si riflettono in un forte desiderio di non arrendersi. Questo è senza dubbio uno dei messaggi che intendiamo trasmettere.

Come pensate di promuovere l’album?
Al momento stiamo valutando numerose offerte per suonare dal vivo, sia in Italia che all’estero. Presto accadrà qualcosa.

(parole di Frank Tudisco)

Haunted
From Italia

Discography
Haunted 2016
Daybuner 2018