-Core
Let Them Fall
Italia
Pubblicato il 30/04/2018 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto parliamo di com’è nata la band. Come vi siete formati? Quali erano i vostri obiettivi all’inizio? Quali sono stati i momenti chiave della vostra carriera fino adesso?
I Let Them Fall nascono nel 2012 in seguito all’accantonamento di un vecchio progetto che aveva accompagnato la nostra adolescenza e formato grazie alle prime esperienze live giovanili. Inizialmente ci siamo presentati alla scena come realtà hardcore punk con il solo fine di esprimersi nella maniera più immediata possibile. Nei nostri testi venivano trattate tematiche sociali riguardanti il declino della libertà d’espressione che caratterizzava la nostra città e il contesto dove eravamo nati, un approccio alla musica che ben presto abbiamo iniziato a sentire stretto e troppo impulsivo per potersi sposare con ciò che volevamo comunicare. Possiamo trovare uno dei punti chiave della nostra carriera in questo cambio repentino di genere che ci ha permesso di sperimentare sonorità più metal e di creare lo stile che oggi abbiamo racchiuso in “Wolftales”.

Quando avete iniziato a scrivere le prime canzoni per il vostro debutto? E’ stato un processo complicato?
Il processo compositivo di Wolftales è iniziato più di un anno fa con il nostro primo singolo Fenrir: nel corso del tempo abbiamo cercato di raffinare tutti gli elementi che sentivamo come caratterizzanti lo stile dei Let Them Fall fino a raggiungere un equilibrio che ha dato vita a questo album d’esordio. Non riteniamo che sia stato un percorso complicato poiché è stato intrapreso e vissuto con totale spontaneità e senza volontà di bruciare le tappe in nessun modo.

C’è una canzone che a vostro modo di vedere rappresenta più delle altre il suono dei Let Them Fall?
Il pezzo del disco che più ci definisce è sicuramente ‘Midgard’. Vi si possono trovare tutti i cliché che formano il nostro sound, dal ritornello orecchiabile allo stacco orchestrale a metà tra l’epico e l’evocativo. Inoltre abbiamo scritto questa canzone come una sorta di tributo alla nostra storia come band, volendo mettere l’accento sulla dedizione, l’impegno e la forza di volontà che hanno accompagnato questi anni passati insieme, è sicuramente una delle tracce più personali che abbiamo mai scritto.

Come siete entrati in contatto con Federico Ascari? Cosa avete chiesto in termini di suono?
La nostra collaborazione con Wavemotion Recordings iniziò nel 2015 con la produzione del nostro secondo EP “Of Kings & Heroes”. Ci rendemmo subito conto di aver trovato una persona in grado di capire le nostre esigenze e capace di dare alla nostra musica quel valore aggiunto che solo un buon producer può darti. A distanza di anni è una soddisfazione enorme vedere la maturazione artistica raggiunta da entrambe le parti e ‘Wolftales’ è il frutto del nostro lavoro di squadra. Per il sound la ricerca è stata fatta direttamente in studio ed è stato un lavoro meticoloso che ci ha permesso di ottenere un risultato oltre le aspettative.

Vi siete ispirati a qualche album in particolare in termini di produzione e mixaggio?
Per il mixaggio non abbiamo avuto delle vere e proprie band di riferimento ma piuttosto la ricerca di un sound che stesse a metà tra le nostre esigenze e la tendenza generale del momento. Parlando di ispirazione in termini di riffing e composizione le band che maggiormente ci hanno ispirato sono The Ghost Inside e While She Sleeps.

Oltre ad essere molto bella, Rita ha una voce davvero eccezionale. Come costruite le parti vocali? I testi nascono prima o dopo?
Le voci sono l’ultimo step nella composizione dei nostri pezzi e vengono aggiunte alle tracce strumentali alla fine. La scrittura del testo avviene in simultanea con la definizione della dinamica vocale, dopodiché il pezzo viene più volte cantato in sala prove ricercando le sfumature da aggiungere nei vari punti dove sono richieste.

Finora avere una donna come cantante ha rappresentato più un vantaggio o uno svantaggio?
Avere una cantante donna ci ha senz’altro permesso di contare sempre su di una maggiore curiosità da parte dei potenziali ascoltatori ma non è un elemento su cui abbiamo eccessivamente puntato. A livello vocale è una caratteristica che ci distingue dalle tante band che suonano il nostro stesso genere ma oltre lo scrivere sui social “Female fronted band”, cosa che abbiamo via via eliminato, non ci siamo mai spinti. L’ obiettivo è quello di portare un prodotto che possa comunicare un messaggio in maniera profonda e completa e ciò coinvolge tutte le parti che compongono la nostra musica, non solo la voce.

‘Wolftales’ si ispira alla mitologia nordica. Cosa vi affascina così tanto di quelle leggende? Avete preso dei libri, dei film o delle serie televisive come riferimento? In che maniera rapportate tali storie agli eventi di tutti i giorni?
Quello che caratterizza le nostre canzoni è la presenza costante di ciò che ci appassiona al suo interno. La mitologia nordica è sempre stato un argomento che ci accomunava tutti e così abbiamo deciso di incentrare il concept dell’album su di essa. Scrivere le varie storie raccontate all’interno di Wolftales intitolandole con nomi di divinità nordiche è stata un’idea stimolante che ha aperto un’infinita serie di possibilità di sviluppo per i lavori futuri. Quello che vorremmo precisare però è che non ci sentiamo affatto esperti in materia, le citazioni all’universo mitologico dei vichinghi sono superficiali ed estranee a qualsiasi tipo di approfondimento letterario, semplicemente abbiamo voluto dare una connotazione particolare ai nostri racconti che potesse coinvolgere gli appassionati come noi.

Il video di ‘Midgard’ è davvero eccellente. Dove lo avete girato? Com’è stata l’esperienza? Qualche aneddoto divertente?
Il lavoro dietro al videoclip di ‘Midgard’ è stato molto come potrete immaginare, le coreografie ed i costumi dei due attori sono il frutto di grande fatica e impegno da parte di tutti. Per la regia ci siamo affidati al nostro ormai fidato Matteo Ermeti che cura tutti i nostri video dal 2015. Il video è stato girato in due giorni, nell’ottobre più caldo di sempre e crediamo che montare il set sotto il sole di mezzogiorno sia stata una delle esperienze più mistiche mai vissute, specialmente quando Marco, il nostro batterista, si è reso conto di aver dimenticato i piatti nella sala prove a diversi chilometri di distanza.

Ci sono altre band metalcore italiane che ritenete particolarmente valide?
Ci teniamo a citare alcune band che come noi fanno parte della famiglia Antigony Records: Moderntears, The Chasing Monster e Prologue Of A New Generation e tutte quante le band del nostro collettivo Metal Headz Money Gang come Next Time Mr Fox e Drown In Sulphur. Le realtà valide in Italia sono tantissime e vi invitiamo a frequentare i concerti underground più che potete perché sono pieni di tesori da scoprire.

E i cinque album metalcore che avete letteralmente consumato?
Nonostante il metalcore sia il genere che meno ascoltiamo durante i nostri viaggi sul furgone qui c’è la top 5 dei dischi che ci siamo letteralmente divorati:
While She Sleeps - Brainwashed
The Ghost Inside - Dear Youth
Architects - Lost Forever // Lost Together
Stick To Your Guns - Diamond
Our Hollow, Our Home - Hartsick

A mio parere dovreste puntare in maniera decisa al mercato estero. State pensando di fissare delle date in Europa o negli States? Avete già avuto qualche esperienza fuori dai confini?
Per il momento ci stiamo concentrando nelle date italiane cercando di raggiungere ogni angolo dello stivale ma stiamo già progettando di portare ‘Wolftales’ in terra straniera. Nonostante i limiti che gli impegni lavorativi ed universitari ci impongono siamo sicuri di riuscire in quest’impresa e di poter raggiungere l’Europa con la nostra musica grazie all’aiuto della fidata Antigony Agency.

Qual è stato il vostro concerto più memorabile fino a questo momento?
Purtroppo è difficile scegliere un solo concerto tra le tante serate che ricordiamo con orgoglio. Ci sono sicuramente delle città che in particolare ci fanno sentire a casa come Perugia, Bologna o Firenze ma in generale abbiamo la fortuna di esserci sentiti spesso a casa anche quando eravamo lontani centinaia di chilometri, e tutto grazie alle bellissime persone che abbiamo conosciuto e che ringraziamo dal profondo del nostro cuore.

Let Them Fall
From Italia

Discography
Wolftales - 2018