-Core
The Bankrobber
Italia
Pubblicato il 02/03/2018 da Lorenzo Becciani

Come avete scelto di chiamarvi The Bankrobber?
E’ stato tanto tempo fa, eravamo appena sedicenni e il nostro primo approccio alla musica suonata era prevalentemente influenzato da band come The Clash, Sex Pistols, Ramones, Damned e tanti altri. I Clash però regnavano su tutti e tra alcuni nomi abbiamo scelto di aggiungere l’articolo davanti a Bankrobber, ci piaceva come suonava e il significato in generale oltre alla bellissima canzone.

Direi che da ‘Gazza Ladra’ ad oggi è cambiato parecchio. Volete raccontarci cosa è successo negli ultimi 3-4 anni?
Si, sono cambiate molte cose negli ultimi anni, abbiamo iniziato a cantare in inglese ed inevitabilmente anche le sonorità sono cambiate. Abbiamo introdotto le tastiere che ci hanno letteralmente aperto un mondo nuovo, un’infinità di suoni a cui attingere per poter spaziare e dare una dimensione unica ad ogni canzone. La formazione è cambiata leggermente, da tre anni a questa parte siamo rimasti io, Andrea e Maddalena.

Come siete arrivati alla decisione di cantare in inglese?
Ascolto al 90% musica in inglese, ad un certo punto è stato un passo naturale, il bello dell’inglese è che tutti possono capire quello che dici e nell’era di internet non è da sottovalutare anche se la scelta è stata artistica e non commerciale. Cerchiamo di allargare i nostri confini per farci conoscere fuori dall’Italia e l’inglese è sicuramente un’arma in più.

In tal senso ‘The Land Of Tales’ è servito come transizione?
Considero ‘The Land Of Tales’ un vero e proprio lavoro targato The Bankrobber, è stato fondamentale per noi a livello di cambiamento e di svolta definitiva ma nello stesso tempo è anche molto a fuoco rispetto a quello che volevamo e vogliamo fare, quindi per noi è più un manifesto che un disco di transizione.

Quando avete cominciato a scrivere i pezzi di ‘Missing’? É stato un processo complicato?
‘Missing’ è una raccolta di tante idee e spunti tra riff, melodie e bozze di testi che avevo raccolto sul telefono negli ultimi 2/3 anni, alcune cose anche antecedenti all’ultimo EP. E’ stato un lavoro di tutti, ci siamo trovati per qualche mese in sala prove a suonare le canzoni fino ad arrivare a circa una trentina di brani per poi scremare fino ad arrivare in studio da Michele Guberti e Massimiliano Lambertini e confezionarne 10.
 
Come nascono solitamente i vostri pezzi? Nello specifico come costruite le linee vocali?
Le linee vocali sono quasi sempre la prima cosa che nasce delle nostre canzoni, in qualsiasi luogo o momento se mi viene un’idea la registro sul telefono, se nei giorni seguenti me la ricanto significa che vale la pena svilupparla altrimenti a volte le accantono per un po’ e quando capita le riascolto e cosi fanno anche gli altri. In sala prove poi tutti insieme lavoriamo al resto e in base anche alla musica poi può cambiare leggermente la melodia  delle voci o la metrica.

Oltre a nomi noti come The Killers, Editors, Biffy Clyro e Arctic Monkeys ci sono dei gruppi che vi hanno influenzato ultimamente?
Nothing but thieves tra le cose più belle che abbiamo ascoltato ultimamente parlando di progetti freschi, ma anche band con attitudine più punk rock come SWMRS o più morbidi e introversi come The Neighbourhood

Come vi siete trovati ai Freedom Recording Studio di Ravenna? Qual è stato il ruolo di Massimiliano Lambertini e Michele Guberti?
E’ il secondo lavoro che registriamo al Freedom, Massimiliano Lambertini (Alka Record Label) è la nostra etichetta insieme a Vrec e con Michele Guberti ha prodotto artisticamente ‘The Land Of Tales’ e ‘Missing’. Abbiamo investito una settimana in studio suonando le canzoni pensando a come fosse meglio lavorare su alcune parti fino ad arrivare alla versione definitiva che sentite sul disco.

Provate adesso a recensire ‘Gold’ e ‘Just Have A Dream’ per i nostri lettori..
Difficile fare una recensione del proprio lavoro, sono due brani molto opposti fra loro, ‘Gold’ è sicuramente più energica seppur morbida e ‘Just Have A Dream’ semplice, di matrice brit pop e ballabile.

Quali sono gli altri passaggi chiave dell’album a vostro parere?
Ogni canzone ha la sua storia, diciamo che non ci sono molti brani sullo stesso filone di sonorità e melodie, davvero non saprei rispondere a questa domanda, preferisco lo dicano gli ascoltatori anche perché poi è tutto molto soggettivo.

A cosa è legato il titolo? Sentite la mancanza di qualcuno o qualcosa in particolare?
Il titolo dell’album è nato dopo tutti i testi, in effetti è stato ispirato dalla foto di copertina che ritrae un cane per richiamare il classico volantino del cane smarrito. Abbiamo quindi fatto un ragionamento sui testi che parlano prevalentemente di relazioni e rapporti tra persone spesso con un tocco di malinconia che quindi giustifica la scelta del titolo in tutti i sensi

Come siete entrati in contatto con Vrec? Quali sono le band preferite nel roster dell’etichetta?
Vrec gia collaborava con Alka e per questo progetto sarebbe stato indispensabile unire le forze con un’altra ottima etichetta che ci potesse dare una mano a promuoverci nel miglior modo possibile. Non conosco tutte le band di Vrec ma siamo stati recentemente alla festa dei 10 anni di attività dell’etichetta e ci siamo davvero divertiti perché il livello è molto alto. Ci ha colpito molto l’energia e il talento della cantante degli Endless Harmony ma anche i Down To Ground.

Quali sono i vostri prossimi piani? Pensate di organizzare delle date all’estero?
Siamo reduci da un tour che ha toccato Spagna e Portogallo e dopo qualche data in Italia gia fissata vorremmo uscire nuovamente dai confini Nazionali per promuovere la nostra musica. In aprile voleremo per Los Angeles dove ritireremo il premio di Akademia Music Award come Best Alternative Song per il nostro singolo ‘Closer’.

The Bankrobber
From Italia

Discography
Gazza Ladra (2014)
Missing (2018)
Lighters And Lovers (2022)