-Core
CELL7
Islanda
Pubblicato il 14/11/2017 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto ci piacerebbe sapere la tua storia..
Inizia molti anni fa. Ho cominciato ad ascoltare rap quando ero adolescente. A quei tempi in Islanda c’era un solo programma radio che trasmetteva rap una volta a settimana e per un’ora soltanto. Lo registravo su musicassetta e me lo ascoltavo tutta la settimana. Adesso ho quarant’anni e ascolto più o meno la stessa roba. In quel programma venivano promossi un sacco di artisti hip hop di New York o comunque della East Coast e mi sono innamorato di quella scuola. Per molto tempo non c’è stata alcuna scena in Islanda e spesso succedeva che qualcuno s'informava di un pezzo o di un artista ad un concerto parlando con qualcun altro. In quel modo conobbi un ragazzo svedese, Magnús Jónsson, che amava il rap come me, rimanemmo in contatto e poco dopo formammo un band chiamata Subterranean. A fine anni ‘90 pubblicammo l’album ‘Central Magnetizm’ che ottenne un discreto successo nella scena underground. Aprimmo ai concerti di The Fugees e De La Soul e per due-tre anni ci divertimmo molto ma poi decisi di concentrarmi sulla carriera di ingegnere del suono. Nel 2000 mi trasferii negli States e lì ho studiato per quattro anni. Dopo la laurea ho passato del tempo ai Chung King Studios di Manhattan dove hanno registrato artisti come Beastie Boyes, Timbaland e Talib Kweli. Anche successivamente l’industria musicale mi ha tenuto molto occupata, ho dato vita a diverse collaborazioni e lavorato alla musica di numerose serie televisive. Quando mi sono trovata con 3-4 pezzi pronti ho deciso di pubblicare un lavoro solista e la reazione è stata eccezionale. In Islanda non si sono dimenticati di me e adesso c’è una scena molto forte piena di artisti giovani di talento. Adesso sto lavorando al successore di ‘CELLF’ che sarà un disco molto più tecnico del precedente.

Infatti sei una leggenda qui..
Diciamo che la gente sa chi ha cominciato. Quando sono tornata in Islanda la scena era cresciuta. Va sempre ad ondate e adesso sta vivendo un picco importante. C’è un grande bisogno di artisti giovani con idee fresche. Non a caso sia Iceland Airwaves che Sonar l’anno passato hanno avuto un programmazione fortemente improntata sull’hip hop.

Quali sono i tuoi artisti preferiti?
Ascolto poco rap islandese. Sono ancora per la vecchia scuola. Però mi piacciono molto JóiPé X Króli perché mi ricordano l’energia che avevo da giovane.

A livello internazionale invece quali sono i tuoi flow preferiti?
Adoro Anderson Paak. Trovo molto bravo anche Aminé.

Com’è stato il processo dietro a ‘CELLF’?
Il mio produttore aveva una marea di plugin e suoni. Oltre dieci anni di esperienza e idee contenute in un laptop. Alcune davvero grezze ed altre molto pop. Per metà dell’album ho utilizzato vecchi beat ed altri sono venuti fuori nei 3-4 mesi precedenti all’uscita. Plan B mi ha contattato su MySpace e così è nata la collaborazione.

Qual è il tuo pezzo preferito?
Non posso rispondere a questa domanda. Alcuni sono pezzi da party ed altri un po' nostalgici della vecchia scuola. Altri ancora parlano di quanto sia difficile vivere in Islanda d’inverno.

C’è un messaggio specifico dietro alle tue liriche?
Non ho un messaggio preciso ma mi piace che i testi escano fuori potenti. So bene di essere sottostimata da molti e questo mi spinge a spaccare tutto quando sono sul palco. Mi piace sorprendere, mantenere il controllo e trovare una connessione col pubblico che mi ascolta.

È interessante quello che dici. Ti sei spesso sentita sottostimata?
Quando ho iniziato era di moda il post rock e in generale le donne che cantano vengono sempre viste sotto la lente d’ingrandimento. Per fortuna conosco delle booking agency che guardano solo al genere e meno all’immagine degli artisti anche perché ho poca presenza sui social network. In tanti ancora non mi conoscono e quando vengono ai miei show per caso si divertono e cambiano idea.

Tra i tanti artisti con cui collabori qual è il più importante?
Divido lo studio con i Moses Hightower e sono influenzata dalla loro musica. Mi piace il groove educato e sto cercando di coinvolgerli per il nuovo album ed i prossimi concerti.

Qual è stata la tua esperienza più bella all’Airwaves?
Direi tre anni fa perché venivamo da dodici mesi passati in tour. Un feeling eccezionale. Non sempre però fila tutto liscio. Per esempio mi aspettavo molto dall’ultima festa dell’Indipendenza che si tiene a giugno. Ero riuscita ad avere uno show sul palco principale ed ero eccitatissima all’idea di suonare con la mia band. Quel giorno però piovve tantissimo, non pioveva così da trent’anni ed alla fine a vedere il concerto c’erano tipo dieci persone. Queste esperienze sono importanti perché ti spingono a non mollare mai nonostante le difficoltà.

In cosa pensi di essere migliorata di più negli ultimi tempi?
Nella velocità del flow. É tutta una questione di tecnica e di riuscire a respirare mentre canti. Ascolto i rapper in maniera diversa adesso. Cerco di capire come riescono a dare enfasi alle proprie liriche.

Sei di origini filippine..
Mia madre ha conosciuto mio padre negli States. Studiavano entrambi là. Si sono trasferiti in Islanda perché non c’erano crimini. Ho due sorelle.

In effetti l’Islanda trasmette un gran senso di tranquillità. Per questo ciò che è successo a Birna Brjansdottir mi ha sconvolto..
Tutta la nazione è rimasta sconvolta. In ogni quartiera la gente si metteva a cercarla. Sono uscita anche io col mio cane. Avrebbe potuto essere la sorella di chiunque.

Quando uscirà il nuovo disco?
Penso all’inizio del prossimo anno. Ci sarà un sacco di elettronica. Diversi groove dance e molti pezzi interessanti.

(parole di Ragna Kjartansdottir)

CELL7
From Islanda

Discography
CELLF (2013)