-Core
Jesca Hoop
USA
Pubblicato il 12/07/2017 da Lorenzo Becciani

Se i ricordi sono adesso, cosa succederà dopo?
Proprio niente. Si tratta solo di vivere il momento. Appena è successo qualcosa, è andato, sparito..

C’è un concept specifico dietro a quest’ultimo album?
Ci ho pensato, almeno in un certo senso romantico, ma non credo necessariamente nelle maledizioni. Credo piuttosto nella creazione di blocchi, nel superare ostacoli. Ne ho dovuti superare tanti per pubblicare ‘Memories Are Now’.
 
Adesso ritieni di avere trovato una certa pace interiore?
Sì, relativamente. Scrivere un album non è mai un processo facile o tranquillo. La tensione comunque rende le registrazioni più interessanti. In ogni caso l’ultimo processo è stato decisamente appagante.

Quali erano le tue ambizioni quando hai cominciato?
Le mie aspettative erano legate ad alcune conversazioni che avevo avuto con una mentore. Mi disse di crearmi un mondo tutto mio e seguire i miei sogni. Con tutto il rispetto che nutro per lei, non è stato il massimo dei consigli. Alla fine i percorsi inaspettati e le sorprese sono positive. Mi aspettavo che la mia carriera fosse più facile ma non c’è niente di facile. Forse anche più veloce ma non lo è stata affatto.

Qual è il migliore consiglio che hai ricevuto allora?
Non lasciarti fermare dalla mancanza di denaro.

Quali sono i tuoi ricordi legati alla musica durante l’infanzia?
Il sabato mattina mio padre metteva un sacco di dischi mentre mia madre puliva la cucina. Dischi di Neil Diamond, Barbara Streisand, Jefferson Airplane, Crosby Stills & Nash e Starland Vocal Band.
 
Come descriveresti il tuo suono a qualcuno di totalmente profano?
Sono una creatrice di melodie che disegna storie piuttosto intime. Una poetessa prim’ancora di essere una musicista. Non a caso nella title track le liriche sono in primo piano rispetto alla musica. Quando viaggio accumulo idee ma ho bisogno di tranquillità e concentrazione per renderle concrete.   

Cosa intendevi cambiare dopo ‘The House Jack Built’ e le esperienze acustiche?
Ho cercato di trovare la mia voce come songwriter, idee più forti, un immaginario più forte ma allo stesso tempo più semplice. Quest’album dimostra quanto forte fosse il mio desiderio di semplificazione. La produzione è molto diversa rispetto a quella dei vecchi dischi e abbiamo suonato pochissimi strumenti.  
 
Che tipo di sound e atmosfere volevi ottenere prima di entrare in studio?
Abbiamo registrato l’album in nove giorni e siamo riusciti ad ascoltarlo a malapena. Quando ho ascoltato ‘Songs Of Old’ mi sono detta che quella era la definizione di pop che avevo in mente.  Ho cercato di raggiungere l’ascoltatore su un livello più fisico anche se l’obiettivo varia da canzone a canzone. Per esempio ‘The Lost Sky’ trasmette un certo senso di smarrimento e rabbia.   

Immagino che esibirti in una location così bella come la Chiesa di San Francesco a Bonistallo, Poggio a Caiano, sia una bella emozione?
Adoro l’Italia. La Toscana in particolare ha lo stesso odore della terra in cui sono nata. Gli edifici sono diversi ma l’odore è lo stesso della California.  
 

Jesca Hoop
From USA

Discography
Kismet ( 2007)
Hunting My Dress (2009)
The House That Jack Built (2012)
Undress (2014)
Memories Are Now (2017)