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Pubblicato il 08/06/2017 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei che presentassi gli Handlogic a chi ancora non vi conosce. Come è nato il progetto e come hai scelto i musicisti che suonano con te?
Il progetto è nato poco più di un anno fa dall'esigenza di trovare un vestito adatto ai pezzi. cercando di andare incontro ad una nuova passione per l'elettronica e la forma canzone allo stesso tempo. Ho scelto Leonard (elettronica e tastiere) e Vieri (seconda voce e tastiere) perché sono amici da una vita e condividevano la mia stessa estetica in quel momento. Con loro abbiamo lavorato ai pezzi dell'EP durante il 2016 e nel momento in cui abbiamo iniziato a portare il progetto dal vivo ci siamo rivolti ad una ritmica fenomenale del circuito fiorentino ovvero Alessandro e Daniele Cianferoni.

Quali sono le tue influenze principali?
Da diversi anni studio chitarra jazz e questa musica mi ha sempre insegnato tantissimo. Da piccolo ascoltavo tanto folk e rock, da diversi anni mi sono appassionato all'elettronica, l'R&B e l'hip hop, quest'ultimo più per un aspetto di produzione e groove.

A che età hai iniziato a suonare o semplicemente ti sei accorto di avere una voce così bella? Hai suonato in altre band in passato?
Ho iniziato a suonare intorno ai dieci anni, ma ho sempre cantato in casa, perché girava tantissima musica grazie ai miei. C'è una piccola registrazione di me a sette anni che canto Long Ago and Far Away di James Taylor accompagnato da mio padre alla chitarra, quindi mi sono accorto molto presto di questa passione. Ho suonato in alcune band al liceo, la più significativa delle quali è stata un progetto di rock progressive, e un tributo ai King Crimson.

Dal vivo la formazione è differente?
Molte cose che hai sentito suonate dal vivo nel disco sono spesso esclusivamente elettroniche, le uniche cose che abbiamo registrato in studio sono state voci, chitarra, basso e batteria (anche quella molto manipolata). Per le registrazioni ha suonato la batteria Marco Calì, prima che entrasse a far parte della formazione Daniele.

Quando sono state composte le quattro tracce dell'EP? Registrarle è stato un processo complicato?
Le tracce dell'Ep sono nate nel corso di tre anni. e hanno subito tantissimi mutamenti con il cambiare del tempo. Arles e Oroboro le ho scritte quando ero al liceo, un anno dopo Earplugs e poco dopo Mindlogs. Registrarle non è stato difficile perché abbiamo passato talmente tanto tempo ad affinare i dettagli prima di entrare in studio che nel momento della finalizzazione è stato tutto molto naturale.

Perché hai deciso di rivolgerti al JOJO Studio di Samuele Cangi?
Perchè sia io che Vieri avevamo lavorato ai nostri precedenti progetti con lui e ci siamo fidati del suo talento nella produzione. Ha un orecchio incredibile!

A livello di produzione e mixaggio ti sei ispirato a qualche album in particolare?
Non proprio. Avevamo un'idea di suono estremamente asciutta, minimale, essenziale. Probabilmente ciò che ci stimolava di più è stato proprio questa assenza di un riferimento esatto per quanto riguarda la produzione, che ci ha portato a ricercare qualcosa di più "nostro" possibile.

Prova adesso a recensire le quattro tracce con massimo due righe per ciascuna...
Earplugs - una ballad elettronica con echi jazz. Descrive il piacere malinconico dell'isolamento, dove il silenzio è l'unica soluzione ad un mondo esterno apparentemente ostile.
Mindlogs - una riflessione a ritmo di hip hop sui freddi meccanismi della psiche: come vivere pienamente nel momento se la mente vive altrove..
Oroboro - il serpente che si morde la coda rappresenta la ciclicità del tempo, la ripetizione passiva degli stessi errori nel tedio della monotonia quotidiana. La sua canzone è minimale, dissonante, asimmetrica.
Arles - un suono elettronico ripetitivo e il calore saturo delle tastiere accompagnano il racconto di un viaggio alla ricerca della bellezza: il protagonista è l'attesa, la trama è assente, il finale a sopresa.

Nella recensione ho parlato di tripudio di suoni, colori e disegni elettronici... Quali sono i colori che meglio descrivono la musica degli Handlogic?
Logic è un colore freddo, luminoso, chiarissimo. Hand é il calore dei gialli, i rossi.

Cosa trovi affascinante delle ultime uscite in ambito elettronico? Segui dei generi in particolare?
Ho amato particolarmente l'ultimo lavoro di Clap!Clap!, Process di Sampha, e l'ultimo disco di Bonobo. Cerco di non focalizzarmi su un solo genere ma spulciare di qua e di là, mi affascinano sia lavori d'autore come Nicolas Jaar che cose più commerciali come può essere un Flume o un Flosstradamus.

Vedendo com'è curato l'EP in termini di artwork e ammirandovi dal vivo ho percepito un'attenzione notevole alle immagine ed alla componente visuale. Che ruolo giocano insieme a testi e musica?
Il lavoro sull'estetica è principalmente legato a Vieri, ha un occhio e una sensibilità non comuni quando si tratta di legare musica a immagini. La copertina l'ha realizzata lui, così come i visuals dal vivo. Cerchiamo sempre di rendere il prodotto di ?handlogic multimediale e a 360 gradi.

Stai già lavorando al primo full lenght? Cosa dobbiamo attenderci?
Ho scritto diversi pezzi nuovi, molti dei quali li stiamo provando dal vivo in questo periodo per la prima volta.

Personalmente vi ho scoperto di spalla agli Ofeliadorme e sono rimasto a bocca aperta. Qual è stata la vostra esperienza dal vivo più memorabile fino adesso?
Grazie, ci siamo divertiti al Combo con gli Ofelia! Senza dubbio l'esperienza sul Main Stage del Mi Ami è stata la più incredibile della nostra per ora brevissima carriera. Mai sentiti dei bassi così potenti, un ascolto così profondo, e un pubblico così numeroso e attento. Adrenalina pura!

Negli ultimi tempi vanno di moda i mixtape. Facci un elenco di dieci tracce che inseriresti nel tuo mixtape ideale..
Pantheon random del songwriting ideale:
1- Blackbird - The Beatles
2- Guinnevere - Crosby Stills Nash & Young
3- Little Green - Joni Mitchell
4- Holocene - Bon Iver
5- I Talk To the Wind - King Crimson
6- Nude - Radiohead
7- Il suonatore Jones - Fabrizio De Andrè
8- Teardrop - Massive Attack
9- Thursday Girl - Mitski
10- Laura - Ella Fitzgerald

(parole di Lorenzo Pellegrini)

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