-Core
Lewis Watson
UK
Pubblicato il 03/04/2017 da Lorenzo Becciani

Quali erano le tue ambizioni quando hai iniziato a suonare?
Onestamente, non ho mai pensato che a qualcuno potesse interessare ascoltare la mia musica. Il songwriting è sempre stato una sorta di terapia, mi aiuta a parlare dei miei sentimenti e di ciò che mi fa soffrire. É fantastico che altre persone ascoltino le mie canzoni.

Vieni da una famiglia di musicisti?
No, per niente. Nessuno suonava strumenti a casa ma tutti ascoltavano musica e mio cugino mi ha insegnato a suonare la chitarra. Suonavamo le nostre canzoni preferite e quando andavamo in vacanza sceglievamo un album e lo cantavamo dall’inizio alla fine.

Sei stato influenzato da qualche album in particolare?
Mi piace pensare di essere stato influenzato un pò da tutto in realtà. Sono il più giovane di tre fratelli e ogni membro della mia famiglia aveva gusti differenti in termini di musica. Mio padre ascoltava raggae, Michael Jackson, Queen e Bon Jovi, mia madre r’n’b, mia sorella Justin Timberlake e mio fratello, che divideva la stanza con me, un sacco di rap. Io invece sono partito con l’heavy metal e ho preso ciò che trovavo interessante da un pò tutti i generi; la stratificazione di melodie vocali dal rap, i classici chorus pop da Michael Jackson o Justin Timberlake, gli accordi e la musicalità del r’n’b, le crude emozioni dal metal. Tutto questo mi ha aiutato a dare forma al mio suono.

Ti piace l’elettronica? La usi per comporre?
La amo. Adoro i compouter per sperimentare suoni differenti e comporre. Il novanta per cento delle canzoni nascono dalla chitarra acustica ma alcuni software ti permettono di provare soluzioni nuove e trovare la giusta ispirazione.

Mezzanotte è l’ora giusta per scrivere un pezzo?
Mi piacerebbe che fosse così ma invece avviene quando deve avvenire. É un processo che non può essere forzato in alcun modo e il fatto che sia imprevedibile lo rende speciale.

Quali sono le differenze principali tra il nuovo album ed il tuo debutto?
Sono molte. In generale sono maturato come persona, musicista e songwriter. Penso che le nuove canzoni siano semplicemente migliori. Amo il primo album ma questo possiede più personalità.

C’è un momento delle sessioni di registrazione che ricordi con eccitazione?
Senza dubbio quando abbiamo registrato gli archi. Non li avevo mai utilizzati ed è stata un’esperienza eccezionale sentire la musica che avevo scritto nella mia stanza suonata in quel modo.

Com’è stato lavorare con Anthony West?
Semplicemente grandioso. Sono stato fortunato perché condividiamo un sacco di influenze e ciò ha reso la produzione più organica. Eravamo d’accordo praticamente su tutto e tale confidenza mi ha permesso di dare il massimo. Adoro la fusione tra strumentazione acustica e elettronica che è riuscito a creare. I suoi suggerimenti sono stati preziosi.

I tuoi testi sono piccole poesie. Cerchi di trasmettere un messaggio in particolare?
Questo è proprio il modo in cui comincio a scrivere un pezzo. Butto giù una piccola poesia e comincio a lavorarci con la musica. Scrivo principalmente per me stesso e come ti dicevo prima è una strana sensazione sapere che le persone ascoltano ciò che scrivo e lo apprezzano.

Prova adesso a recensire ‘Little Light’ e ‘Deep The Water’ per i nostri lettori...
‘Little Light’ parla di sentirsi soli, abbattuti e smarriti prima di incontrare qualcuno e sentirsi di nuovo felici. Quella piccola luce che irrompe all’improvviso nel buio e ti dà qualcosa in cui credere. ‘Deep The Water’ parla di cosa significa sentirsi usati, dare il cento per cento e ricevere in risposta assolutamente zero.

Quali sono gli altri passaggi chiave dell’album a tuo parere?
Mi piace l’outro di ‘Hello Hello’, ricordo con piacere quando l’ho creata. Ero molto ispirato. Abbiamo stratificato molto quel coro, con un sacco di suoni, gli archi e l’hammond. Amo anche ‘Run’, un pezzo che ho registrato praticamente in presa diretta.

Come è nata l’idea di girare un video su un palazzo dell’East London?
La compagnia è venuta ad un mio show londinese e ha registrato tutto in VR. Mi è piaciuta l’idea e ho chiesto loro di occuparsi di un videoclip. É stato il mio manager poi a trovare l’edificio.

Che rapporto hai con social netweork e media in generale?
Amo avere una finestra aperta su tutto quello che faccio ed allo stesso tempo seguire altre persone. Cerco di aggiornare il più possibile i miei account senza annoiare le persone. Credo che sia importante per dare un’idea di come sono come individuo e musicista.

Ci sono alcuni artisti underground che ti piacciono particolarmente?
D.D Dumbo merita tutta l’attenzione possibile. ‘Utopia Defeated’ è un album meraviglioso. Matt Corby è un altro artista che consiglio a tutti e anche Jordan Mackampa, che mi ha supportato per qualche gig di recente, ha delle canzoni bellissime.

Lewis Watson
From UK

Discography
The Morning (2014)
Midnight (2017)