-Core
The Charm The Fury
Olanda
Pubblicato il 13/03/2017 da Lorenzo Becciani

Partirei dal videoclip che avete appena girato per ‘Down On The Ropes’. Caroline sembra Juliette Lewis in alcune scene. Com’è stata l’esperienza? Perché avete scelto David-Jaan Broonsgeest come regista?
Penso che le piaccia come paragone. Abbiamo girato in una sorta di rimessa per auto. Un’atmosfera bellissima ma un freddo cane! Tutte le persone che ci hanno aiutato sono state grandi ad aspettare per ore senza cibo, alcol e riscaldamento. Sembrava di essere in una zona di guerra. Abbiamo scelto David-Jaan dopo avere visto alcuni suoi lavori precedenti. É un regista aperto di mente e entusiasta. Mi piace la sua energia.

Chi sono le altre due ragazze nel video? Posso avere i loro numeri?
Si chiamano Laura e Natasja. Una è molto attiva nella scena metal olandese e l’altra recita nei film per adulti. Immagino non sia difficile capire quale. Purtroppo non ho nemmeno io i loro numeri.

‘Down On The Ropes’ è un singolo fantastico. Quali sono gli altri passaggi chiave dell’album a tuo parere?
Per me le canzoni che spiccano sono ‘Echoes’, ‘Songs Of Obscenity’ e ‘Blood & Salt’. Spaccano dall’inizio alla fine.

Di cosa parla ‘Silent War’?
Dopo un paio di ascolti ti rendi conto che parla di guerra anche senza ascoltare il titolo. E’ la storia di un veterano che soffre di disturbo traumatico da stress e odia la sua vita. Un argomento profondo per un pezzo che parla in generale della depressione che può essere considerata come una guerra senza fine.

Avete impiegato un sacco di tempo per pubblicare il secondo album. Qual è il motivo principale?
Non siamo tra i più veloci a scrivere. Siamo pignoli con riff, melodie e tutto il resto. A volte abbiamo bisogno di settimane per finire una canzone. Inoltre avete aspettato perché noi stessi abbiamo dovuto aspettare. L’album era pronto da tempo ma ci sono stati problemi con etichette, agenzie di booking e tante cose noiose.

Cosa volevate migliorare rispetto al debutto?
Caroline ha lavorato molto sulla voce. Ha preso lezioni e si sente. Il suo mix tra growl e cantato pulito è perfetto per il nuovo materiale. Lavorare con Robert Westerholt dei Within Temptation e Daniël Gibson, produttore dei Within Temptation e di numerosi artisti pop, è stato il massimo per noi. Non avevamo mai avuto un produttore esterno e ci è servito per aprire gli occhi su diversi aspetti. Hanno avuto un ruolo determinante nell’ottenere il sound dell’album.

Josh Wilbur e Stefan Glaumann hanno mixato l’album. É stato un processo difficile? Quante versioni avete ascoltato prima di scegliere la definitiva?
Non so nemmeno quante versioni siano state scartate. Abbiamo provato diverse persone ma nessuno ci ha soddisfatto come Josh Wilbur. Sono servite settimane ma alla fine abbiamo trovato quello di cui avevamo bisogno. Per finire alcuni ritocchi ci siamo rivolti a Stefan Glaumann che ha svolto un lavoro eccellente.

Come costruite le parti vocali?
Di solito le liriche vengono dopo ritmiche e melodie. C’è sempre un’idea sulla quale muoverci ma è più facile trovare le parole ad una melodia che viceversa.

Come siete entrati in contatto con Arising Empire? Qual è la tua band preferita nel loro catalogo?
Direi i While She Sleeps. Hanno un grosso potenziale e sono curioso di ascoltare il loro nuovo album. In realtà siamo entrati in contatto prima con Nuclear Blast. Ci siamo resi conto che Arising Empire avrebbe fatto più al caso nostro per il vecchio continente mentre Nuclear Blast si occuperà della promozione e della distribuzione in tutto il resto del mondo.

Il riffing è monumentale! Ho letto che avete menzionato Underoath, Killswitch Engage e Architecs come grandi influenze. Ci sono anche band minori?
In tutta onestà mancano delle band ancora più importanti. Il nuovo album è influenzato da Metallica, Pantera e Slipknot. Hanno scritto dei pezzi e soprattutto dei riff che fanno parte del subconscio metal.

Come pensate di promuovere l’album? Siete mai stati in Italia?
L’estate sarà sicuramente intensa. Prima dei festival faremo delle date negli Stati Uniti. Non siamo mai stati in Italia.

Il metalcore è un movimento variegato. Cosa pensate di offrire in più rispetto a buona parte delle band?
Probabilmente questo è il motivo per cui ci stiamo allontanando dal genere. Puoi ascoltare ancora riff veloci, breakdown pesanti ed elementi che ricorrono nel genere ma siamo metallari e ci piace suonare metal. Thrash, groove, hardcore. Mischia tutto insieme ed otterrai il sound dei The Charm The Fury.

Chi è il malato, lo stupido e l’allegro della band?
Mathijs è quello malato. Magari dopo una notte trascorsa a bere. Ha rischiato di vomitare nelle sue stesse ciotole. Alcuni viaggi in bus sono divertenti.
Rolf è lo stupido. Aveva bevuto uno o due drink di troppo e ha guidato la sua moto con accortezza fino a casa ma è stato ugualmente fermato dalla polizia. Adesso ha una fedina criminale sporca che gli rende complicati tutti i viaggi negli Stati Uniti.
Martyijn è quello allegro. É piccolo, calvo con la barba. In pratica uno gnomo e non ho mai visto uno gnomo che non è felice.

Qual è la richiesta più bizzarra che avete mai ricevuto da un fan?
Ci sono alcuni fan davvero hardcore che arrivano vicini allo stalking. Una volta abbiamo suonato in Germania ed alcuni fan ci aspettavano da ore. Uno di loro ha fatto un rap con i titoli delle nostre canzoni insieme ad un amico. Cantiamo ancora quel pezzo.

(parole di Lucas Arnoldussen)

The Charm The Fury
From Olanda

Discography
A Shade For My Former Self (2013)
The Sick, The Dumb & The Happy (2017)