-Core
Coilguns
Svizzera
Pubblicato il 06/04/2013 da Lorenzo Becciani

Dove ti trovi in questo momento?
Sono a Berlino. E' una bella domenica. C'è il sole ma fa freddo. Stiamo provando con i The Ocean in vista del tour promozionale di 'Pelagial' e le vibrazioni sono positive.

In realtà provieni da Chaux-de-Fonds giusto?
Sì esatto. E' una città abbastanza piccola che non arriva a quarantamila abitanti. L'attività principale è rappresentata dalle industrie di orologi di precisione e quindi ci sono tanti operai. Sono quasi tutti di sinistra e questo comporta una scena culturale e musicale consistente a dispetto della grandezza del posto. Il paradosso è che qui si fabbricano orologi di lusso.

Quanto è importante il concetto del tempo per i Coilguns?
E' una bella domanda. Di sicuro siamo puntuali quando si tratta di presentarci ai concerti. In realtà il meccanismo di un orologio è parecchio complesso e va oltre l'apparenza. E' curioso perché la gente compra orologi costosi per poi guardare quasi esclusivamente l'ora. E' un pò lo stesso anche per le band ma non vorrei essere pretenzioso.

Quando avete deciso di dare vita al progetto?
L'idea è nata in Sicilia in tour con i The Ocean. Poi siamo tornati a Berlino e ne abbiamo discusso insieme. A dicembre di tre anni fa sono stato negli Stati Uniti e lì ho avuto la possibilità di focalizzare il progetto e comporre qualcosa. Tutto è partito da un ep registrato più per divertimento che per altro agli Artefact Studio in Le Locle con l'aiuto di Steve Notari. Quando ci siamo resi conto che il materiale era davvero solido abbiamo pensato di distribuirlo ai concerti. A quel punto sono venuti gli split.

Ritieni che i Coilguns siano in contrasto con i The Ocean o si tratta del tipico progetto parallelo?
Mi piace il termine contrasto ma non perchè non avremmo la possibilità di fare queste cose con i The Ocean. Semplicemente perché volevamo proporre qualcosa di differente e meno serio. In 'Commuters' puoi comunque trovare elementi prog quindi c'è qualcosa in comune. In fondo l'amore per Pink Floyd e Opeth non può essere nascosto.

Come descriveresti in parole povere il vostro suono a chi ancora non vi conosce?
Intenso ed aggressivo ma con un risvolto positivo. Siamo estremi ma non come le band death metal. E' proprio questo che ci rende interessanti. La nostra musica non è rivolta ai tipici metallari.

Rispetto agli ep che avevate pubblicato in precedenza 'Commuters' è sicuramente più organico...
Sono d'accordo sul fatto che il songwriting sia migliore. Di sicuro gli obiettivi sono più focalizzati e gli ep sono serviti proprio a questo. Anche se siamo giovani suoniamo da diverso tempo e sappiamo quanto sia grande il rischio di sbagliare l'approccio iniziale. Le prime tracce sono nate poi quasi per scherzo mentre queste sono più personali. E' stato un inconsapevole processo di crescita che ci è servito a diventare unici e capire quello che volevamo. Soprattutto l'ultimo ep che abbiamo provato parecchio nell'ottica di proporlo dal vivo. La composizione è condivisa a tal punto che anche Luc scrive qualche riff mentre Louis si occupa delle parti vocali.

Cosa avete chiesto a Julien Fehlmann in termini di suoni?
All'inizio voleva registrare un album alla Beatles con le chitarre da una parte e la batteria dall'altra ma era un po' troppo per noi. Una cosa è certa. Non volevamo suonare come i Converge. Li amiamo alla follia ma se avessimo voluto assomigliare loro saremmo andati nello studio di Kurt Ballou. Julien è stato bravissimo a gestire tutte queste frequenze rumorose e disporle in maniera veramente estetica. Alcuni penseranno che certe distorsioni sono solamente orribili ed è per questo che 'Commuters' ci piace tanto.

Oltre ad occuparti di chitarra e basso hai suonato il mini moog. Che approccio hai avuto con questo incredibile strumento?
Anche se ho sempre subito il fascino di questa strumentazione vintage non avevo mai suonato le tastiere in passato. E' davvero troppo costoso da acquistare ma mio padre faceva il musicista negli anni settanta e ne aveva uno in garage. Ho chiesto se potevo prenderlo e non puoi capire quanto ero contento. Ci sono poche parti nell'album e non so se sono suonate bene. Ho cercato di trovare dei suoni interessanti premendo dei bottoni.

Quali saranno le prossime mosse?
Magari pubblicheremo altri ep. Adesso abbiamo un suono distinto con loop di chitarra e diverse stratificazioni. Dobbiamo ancora digestire 'Commuters' ma sono certo che sperimenteremo ancora. Le prime due tracce danno il senso di quello che saranno i Coilguns per i prossimi dieci anni. Per quanto riguarda il tour adesso abbiamo sette date nel Regno Unito poi comincerà il tour dei The Ocean e quindi ne riparleremo in inverno.

Come è nata la collaborazione con Keijo Niinima dei Rotten Sound?
Abbiamo fatto un tour europeo insieme con i The Ocean poi quattro anni fa siamo stati supportati da Burst e Medeia. Quest'ultima è l'altra band di Keijo ed in quell'occasione abbiamo stretto amicizia. La sua voce possiede la giusta aggressività. Ci ha invitato per un paio di show con i Nasum ed in quell'occasione si è parlato della possibilità di fare qualcosa insieme.

Com'è l'assenzio svizzero?
Non saprei definirti le differenze con quello prodotto in altri paesi. E' un'esperienza simile alla droga e le prime canzoni sono nate sotto l'effetto dell'assenzio e del fumo. In Svizzera la proibizione dell'assenzio venne addirittura scritta nella costituzione all'inizio del secolo scorso. Pensa che è tornato legale solo da qualche anno.

Come avete scelto i pezzi per la scaletta?
Siamo entrati in studio con undici canzoni che dovevano essere registrate quasi dall'inizio e dovevamo mandare l'artwork in stamp prima della fine. Questo ha comportato che dovessimo immaginarsi la scaletta piuttosto in fretta. Le due parti di 'Commuters' sono state inserite all'inizio perchè rappresentano la nostra identità. Non c'importa delle regole o delle convenzioni. Lo dimostra un pezzo come 'Minkowski Manhattan Distance' che oltre ad essere totalmente assurdo è anche molto complicato da suonare.

(parole di Jona Nido)

Coilguns
From Svizzera

Discography
Commuters (2013)
Millennials (2018)
Watchwinders (2019)