-Core
Devilish Impressions
Polonia
Pubblicato il 25/08/2012 da Lorenzo Becciani

In cosa sta migliorando la scena polacca ultimamente?
(Quazarre) Ci sono un sacco di ottime band in circolazione. Tutti conoscono Behemoth, Vader e Decapitated ma anche nomi meno famosi come Azarath, Infernal War, Vesania, Christ Agony, Lost Soul e Thunderbolt meritano attenzione. Ritengo che la scena stia diventando sempre più potente perché ogni componente non si dedica soltanto alla musica ma presta estrema attenzione ai testi ed alla presenza sul palco. Mi ricorda un po' quello che è successo tanti anni fa in Scandinavia.

Siete stati inclusi nella categoria avantgarde black metal. Vi piace come definizione?
(Vraath) In realtà ce ne hanno date pure altre. Le persone tendono a categorizzare la musica e quando ero giovane non ci ponevamo troppi problemi. Potevi essere heavy, thrash, black, doom o death. Invece adesso ci sono decine di sottocategoria ed ogni gruppo emergente tenta di inventarne una nuova. Il nostro è un mix tra black, death, thrash e symphonic metal comunque lo si voglia chiamare. Dovrebbe essere sufficiente musica estrema.

Quanto vi ritenete vicini alla scuola black metal norvegese?
(Quazarre) All'inizio della nostra carriera lo eravamo sicuramente. Mi ricordo di quando ascoltai per la prima volta i Mayhem. In quel periodo c'erano solo band death metal in giro e quelle vibrazioni maligne supportate da storie di omicidi e chiese bruciate mi colpirono fortemente. Detto questo il debutto degli Emperor fu il primo vero album black metal che mi lasciò esterefatto. Non era soltanto unico nel suo genere ma estremamente sofisticato. 'Anthems To The Welkin At Dust' servì a focalizzare meglio il loro stile e nel frattempo mi feci una cultura con i dischi di Immortal, Satyricon, Arcturus, Ulver, Limbonic Art e Dimmu Borgir. Sono ancora un grande fan della scena norvegese così come di quella svedese ma i Devilish Impressions hanno uno spirito totalmente unico, melodie differenti, un approccio differente alle orchestrazioni e pure per quanto concerne chitarre, voci e batteria.

Pensate che 'Simulacra' sia in grado di attrarre nuovi potenziali ascoltatori?
(Vraath) Ne siamo convinti. 'Simulacra' è il tipico album in cui ogni metal fan puo' trovare qualcosa di interessante. Ci sono tante melodie ed orchestrazioni ma anche blast beats e growl in quantità. Non sono qui per convincere qualcuno che siamo la band più veloce, brutale e tecnica del pianeta perché non sarebbe vero. Inoltre non ci interessa conquistare i territori altrui. Seguendo la carriera dei Devilish Impressions ci si rende conto di come ogni album sia differente e rappresenti un passo in avanti. Sono certo che sarà sufficiente dare una possibilità a 'Simulacra' per poi innamorarsene. Figurati che piace pure a mia madre.

Le vostre prime registrazioni, 'Eritis Sicut Deus', risalgono a dieci anni fa. Quali sono stati i cambiamenti più significativi della band in questo frangente?
(Quazarre) Dal punto di vista tecnico le chitarre di 'Eritis Sicut Deus' furono senza dubbio le più complesse da registrare. Oltre a questo i pezzi duravano in media quindici minuti e quindi erano costituiti da decine di riff, cambi di tempo e breakdown. Adesso i nostri brani sono più semplici da eseguire dal vivo. A quei tempi poi non avevamo un vero batterista e dovevamo programmare le parti con Pawel Wolczyk. Per il disco seguente, 'Plurima Mortis Imago', ci affidammo alla sezione ritmica dei Luna Ad Noctum ma la collaborazione non fu come pensavamo. A quel punto invitammo a bordo Icanraz e cominciammo a sentirci una solida unità. Il tour con gli Aeternus ha completato il processo di maturità della band e le differenze tra 'Diabolicanos III – Armageddon' e 'Simulacra' sono minime. Il nuovo album è il nostro lavoro più epico e diretto.

Come avete speso I quattro anni che hanno separato 'Diabolicanos III – Armageddon' e 'Simulacra'?
(Quazarre) Prima di tutto abbiamo portato a termine un impegnativo ciclo di concerti per promuovere il disco precedente. Il tour di supporto a Behemoth e Suicide Silence nell'Europa dell'Est è stato seguito da un paio di date al Wacken Road Show ed al tour in Inghilterra e Irlanda con i Dismember. Infine abbiamo organizzato il nostro primo tour polacco, abbiamo suonato a Kiev con i Satyricon e partecipato a diversi festival estivi. Improvvisamente ci siamo dovuti fermare per motivi personali e questo ha interrotto l'attività della band. Mi sono trasferito a Londra e a metà del 2009, quando la situazione era chiarita, e ho cominciato a comporre nuovo materiale che ha necessitato un po' di tempo per essere ultimato. L'importante è che adesso siamo tornati più forti di prima e con idee fresche per conquistare il mondo.

Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare le nuove tracce?
(Vraath) Una volta completate le canzoni ci sono voluti circa otto mesi per finire l'album. Abbiamo utilizzato due studi diversi per chitarre-basso e batteria. Tutti i samples e le orchestrazioni sono state registrate da due persone simultaneamente ed infine ci siamo recati in un altro studio ancora per le voci. I ritocchi alle parti di batteria, il mixaggio e il mastering sono stati effettuati presso gli Hertz Studios con i fratelli Wieslawski. Volevamo che 'Simulacra' divenisse la nostra opera magna e crediamo di esserci riusciti.

A quali album vi siete ispirati a livello di produzione?
(Quazarre) Quando sono impegnato con il nuovo materiale della band raramente ascolto altri gruppi metal. Questo mi permette di evitare riferimenti inconsapevoli e mi impone di cercare un approccio totalmente personale finchè non ho raggiunto lo scopo prefissato.

Come avete costruito le parti sinfoniche durante il songwriting?
(Vraath) Se ne sono occupati Flumen degli Asgaard e Lestath dei METransimissionAL. Abbiamo voluto due persone creative con stili diversi per avere uno spettro maggiore di scelta. Gli effetti trasportano la musica in un'altra dimensione e la rendono più ricca e potente.

'Legion Of Chaos' e 'Vi Veri Vniversum Vivus Vici' sono fantastiche. Di cosa parlano esattamente?
(Quazarre) 'Legion Of Chaos' è la mia visione personale del caos. Un meritorio, perpetuo annientamento completato da un poema di Charles Baudelaire intitolato 'Obsession'. Come 'Spiritual Blackout' il brano ha una sorta di groove thrash con elementi sinfonici di corredo. 'Vi Veri Vniversum Vivus Vici' narra la storia di ogni singolo essere umano circondato da un mondo che lo opprime. La conoscenza di certe materie è riservata a chi ha usurpato il diritto degli altri. Non c'è Dio, non c'è Satana, l'unico che puo' definire la propria vita è l'essere umano stesso. In generale la mia filosofia si base su simboli. Satana è un simbolo per me. Quello della ribellione verso la religione organizzata e la superstizione. 'Simulacra' significa similitudine. Un simulacro definisce un'apparenza che non rinvia ad alcuna realtà e pretende di valere per quella stessa realtà. Chi puo' scegliere meglio di me dove si trova il bene e dove il male. Le leggi sono fatte per seguirle o sconfessarle. Il complemento in questo caso è rappresentato da 'The Coliseum' di Edgar Allan Poe.

Siete affascinati dalla letteratura gotica?
(Quazarre) Mi affascina tutta la buona letteratura. Esattamente come la musica. Non importa che sia definita in un modo o nell'altro.

Cosa avete chiesto a Michal 'Xaay' Loranc in termini di artwork?
(Vraath) Semplicemente di rendere l'album completo sotto tutti gli aspetti. Avevamo una chiara idea di cosa ottenere con la grafica e per questo ci siamo rivolti a lui. La copertina non è tipicamente oscura e abbiamo utilizzato colori brillanti anche nelle photosession. L'immagine di due re luciferini è simbolica così come è impossibile che manchino entrambi i re nella scacchiera.

Qual è il pezzo più difficile da suonare?
(Vraath) Lo scopo delle prove è quello di rendere il live set privo di errori. Anche quando ci sono dei passaggi difficili da completare quello che conta è l'avere suonato tante volte il brano insieme. Si puo' imparare qualunque cosa. A volte è più difficile sincronizzare headbanging e strumento ma cerchiamo sempre di dare il massimo e mantenere tutto sotto controllo.

Volete parlarci dei guests del disco?
(Quazarre) A parte Flumen e Lestath puoi trovare Jacek Grecki dei Lost Soul, Roman Bereznicki dei Lecter e Orion dei Behemoth. Li conosco da una vita sia sul profilo personale che su quello musicale. Ammiro quello che hanno fatto con le loro band. Roman è stato il primo bassista con cui ho suonato venti anni fa e visto che abbiamo registrato le chitarre nel suo studio era logico farlo partecipare. Jacek è uno dei chitarristi più dotati che conosco. Raggiunge dei livelli di tecnica esaltanti. Orion invece doveva fare parte di 'Diabolicanos III – Armageddon' ma poi ci furono dei problemi logistici. Questa volta ci siamo riusciti e lo ringrazio moltissimo per il suo supporto.

 

Devilish Impressions
From Polonia

Discography
Plurima Mortis Imago (2006)
Diabolicanos ? Act III: Armageddon (2008)
Simulacra (2012)