-Core
Imminence
Svezia
Pubblicato il 21/05/2019 da Lorenzo Becciani

Di cosa parlate nel titolo del nuovo album? Di quale luce si tratta?
‘Turn The Light On’ è una spinta a far luce sull’oscurità che ci portiamo dentro. I temi principali sono il conflitto interiore, l’insicurezza, la depressione e l’autodistruzione. La musica è sempre stata una valvola di sfogo ed allo stesso tempo il modo migliore di affrontare le difficoltà più grandi. ‘Turn The Light On’ è la testimonianza della mia malattia mentale, il lavoro più profondo, personale e importante che abbiano mai fatto come band.

Un pezzo chiave è sicuramente ‘Saturated Soul’…
È un pezzo che è nato in maniera molto naturale ed in cui crediamo molto. Non segue delle regole precise ed è la dimostrazione che il nostro approccio compositivo si è fatto più vario e elaborato. La dedichiamo a chi in passato ci ha catalogato come una delle tante metalcore band che si trovano in circolazione. ‘Lighthouse’ è l’esatto opposto ovvero un pezzo che rappresenta un ritorno ad un approccio più pesante ma non per questo meno sorprendente.

Sia il video di ‘Saturated Soul’ che quello di ‘Paralyzed’ sono stati girati dallo stesso regista..
Inizialmente avevamo pensato a queste due canzoni come primi due singoli ed è il motivo per cui ci siamo rivolti a Pavel Trebukhin che ha svolto un ottimo lavoro. Poi abbiamo cambiato idea e abbiamo scelto ‘Infectious’ come secondo singolo e, per motivi di tempo e soldi, ho curato direttamente io le riprese.

Siete rimasti soddisfatti del feedback ricevuto da ‘This Is Goodbye’?
Sì molto ma non abbiamo avuto molto tempo di goderci i risultati. Ormai sono tre anni che non abbiamo un giorno di pausa. C’è sempre da lavorare, anche quando non siamo in tour o non siamo impegnati nella promozione. Quando abbiamo iniziato questa avventura eravamo sicuramente ambizioni ma non ci rendevamo conto di quanto fossero importanti certi aspetti. Stiamo crescendo sia dal punto di vista artistico che da quello organizzativo.

Dove si sono svolte le registrazioni?
Alcune cose sono state registrate nei nostri studi personali ma buona parte del materiale è stato registrato agli Alias Studio in Francia, sotto la supervisione di Bert e Eric Poncet, con i quali abbiamo completato quasi tutti gli arrangiamenti. La batteria è stata prodotta da Christian Svedin allo Studio Mega di Varberg mentre per quanto riguarda cori, archi, mixaggio e mastering ci siamo rivolti in Germania e più precisamente a Henrik Udd, che può vantare collaborazioni con grandi artisti come Bring Me The Horizon, Architects, At The Gates e Hammerfall.

Come è nata la passione per il violino?
Ho iniziato a suonare il violino all’età di cinque anni e anche nel primo album c’erano degli arrangiamenti per questo strumento. Quando abbiamo registrato la versione acustica di ‘This Is Goodbye’ abbiamo deciso di tornare alle origini.

Love & Grace chiude l’album in maniera del tutto singolare. Dobbiamo considerarlo come un ponte aperto sul futuro?
In realtà è un pezzo che ho scritto nel 2015 che non pensavo sarebbe mai stato pubblicato. Quando stavamo chiudendo le lavorazioni dell’album abbiamo pensato di inserirlo per mostrare quello che siamo in grado di fare.

Che rapporto avete con l’Italia?
Avete un pubblico molto stimolante e fin dal primo momento ci siamo sentiti a casa. Un altro ottimo mercato per noi, oltre alla Svezia e la Germania, è la Russia..

Vi considerate ancora una metalcore band?
Sì anche se non seguiamo le tipiche formule del genere. Se ascolti un pezzo come ‘Paralyzed’ credo sia evidente come i breakdown siano naturali e non forzati. Puoi chiamarlo come vuoi, anche catchy metal, ma ciò che conta per noi sono le atmosfere e le emozioni.

(parole di Eddie Berg)

Imminence
From Svezia

Discography
2014: I
2017: This Is Goodbye
2019: Turn The Light On
2021: Heaven In Hiding