-Core
Black Tropics
Svizzera
Pubblicato il 13/04/2019 da Lorenzo Becciani

Dove si trovano i tropici neri? Avete mai visitato questi luoghi da sogno?
Noi siamo di Losanna, un bel posto sicuramente ma non certo tropicale. Qualche giorno fa addirittura nevicava! Probabilmente abbiamo scelto questo nome perché avevamo bisogno di fuggire dalla nostra realtà. Yvan ha viaggiato spesso, specialmente alle Hawaii, e quindi ha preso ispirazione da quei paesaggi.

Com’è nata la band? Quali erano i vostri obiettivi?
È nato tutto qualche anno fa quando io e Yvan suonavamo in un’altra band. Quel progetto era più pop rock oriented, ci siamo annoiati e abbiamo deciso di scioglierci. Con i Black Tropics abbiamo cercato una nuova identità, nuove canzoni.. è cambiato tutto tranne qualche strumentazione vintage che ci siamo portati dietro. In seguito abbiamo avuto l’onore di incontrare Chris. Il primo singolo è uscito nel 2017 e si chiamava ‘Devil’s Kings’ ed è stato uno modo di ufficializzare la band e cercare feedback dall’esterno.

Come si è sviluppato il vostro sound in questi due anni?
C’è voluto un pò di tempo. Abbiamo provato centinaia di pedali, amplificatori ed effetti vocali  per trovare il giusto tiro. Serge Morattel, che ha registrato l’album ai Rec Studio di Ginevra, ci ha supportato alla grande e con la sua esperienza ci ha aiutato a trovare uno stile sporco col quale non eravamo molto familiari. Il resto lo ha fatto il nostro mix di influenze.
 
Quando avete iniziato a comporre il materiale?
Circa tre anni fa. Alcune tracce sono nate velocemente ed  altre hanno necessitato una vita. La più vecchia è ‘Pacific Air’ mentre l’ultima ‘Dragon Blood’. In studio avevamo dei riff da parte che poi sono stati finalizzati nelle sessioni. In termini sonori abbiamo cercato di bilanciare le nostre influenze e apparire il più possibile originali, prendendo ispirazione da gruppi come Queens Of The Stone Age, Raconteurs e Wolfmother.

Ritenete che ci sia bisogno di PURE ROCK band in questo momento?
Assolutamente! Il rock non è più di moda ma amiamo questo feeling di essere “diversi” dagli altri.

Provate a recensire ‘Devil’s Kings’ e ‘Outlaw’ per chi ci legge..
‘Devil’s Kings’ nasce da una linea di batteria che si ripete per quasi tutta la traccia. Anche basso e chitarra suonano quasi sempre gli stessi riff e ciò rende tutto molto potente. Volevamo ottenere qualcosa di veloce, che spingesse la gente a muovere la testa e provocare un pò di ansia all’ascolto con le cuffie. Il testo narra di un brutto viaggio che ci ha riguardato. Non c’è un vero e proprio coro ma solo tanta energia, dall’inizio alla fine. La cosa divertente, a dimostrazione che non ci sono regole precise, è che ha avuto parecchi passaggi radiofonici pur non essendo un pezzo radiofonico!
‘Outlaw’ è nata molto rapidamente da un verso di Yvan. Tutte le parti sono emerse in maniera naturale. Parla delle cattive persone che hanno un impatto sulla nostra vita, a lavoro, nelle relazioni oppure in famiglia. Ci sono persone che soffrono a causa di questo e che non aprono bocca per via delle conseguenze che potrebbero esserci. Scrivere il pezzo è per noi un modo di supportarle.  
 
Chi si è occupato dell’artwork?
Il nostro caro amico Gregory Geremia. Ci conosciamo da anni e la collaborazione è nata in maniera naturale. La copertina è piuttosto atipica e contemporanea per una rock band. Non ti aspetti che nel disco ci sia questo tipo di musica. Il logo è dark e organico allo stesso tempo.

Quali sono le migliori rock band svizzere attualmente?
Dirty Sound Magnet, Fai Baba e Great Black Water.

Siete mai stati in Italia?
Sì perchè siamo vicini. Vi abbiamo passato parecchie vacanze. Il cibo è delizioso. Stiamo lavorando duramente con la nostra agenzia per promuovere al meglio l’album con interviste, concerti e festival.

Chi è la pecora nera nella band?
Spesso sono io.

E il gigolo?
Hmmm...

(parole di Alex)


Black Tropics
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Discography
Black Tropics (2019)