-Core
Nightrage
Grecia
Pubblicato il 02/04/2019 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto presenta Francisco Escalona e Dino George Stamoglou! Come hai scoperto i loro talenti? Quali sono le loro particolarità?
Franco suona il basso e Dino la batteria, con loro ci siamo divertiti molto in tour di supporto ai Voivod e sono dei grandi musicisti. Franco ci aiutava da tempo per i concerti ed ormai è un caro amico. Quando si è liberato il posto di bassista è stata la prima persona a cui ho pensato. Dino è un batterista di enorme talento, è greco e ha solo 22 anni. Mi ha subito impressionato per la giovane età e la personalità che possiede. L’ho visto all’opera nello studio in cui lavoro, l’Otsemusicstudio di Salonicco, e ho pensato potesse fare al caso nostro. L’abbiamo provato in tour con i Voivod e le cose sono andate alla grande!

Perché “Wolf To Man”?
Ancora una volta si tratta di un concept album e parla di come l’umanità abbia fallito miseramente. Siamo pronti a sprofondare nel caos che noi stessi abbiamo creato. Se su ‘The Venomous’ parlavamo dell’inesorabile avvicinamento alla fine, stavolta ci siamo e non c’è possibilità di tornare indietro. Ronnie si è ispirato all’antico proverbio latino “Homo Homini Lupus Est” che significa “l'uomo è lupo per l'altro uomo”. Siamo predatori e facciamo tutto quello che serve per sopravvivere; ciò comporta che siamo noi stessi a disegnare il nostro fato oscuro, perdendo il rispetto l’uno degli altri e compiendo atti orribili. Questa è l’ultima corsa per il genere umano. Potrà sembrare macabro ma è quello che sta accadendo. L’oscurità del nostro destino ci ha guidato fin dagli inizi della band e credo che spetti a noi cambiare il corso degli eventi. Ci sono tante persone che chiedono aiuto e si sentono impotenti ma la speranza non è totalmente finita. C’è sempre una luce alla fine del tunnel e magari col prossimo album parleremo di un processo in controtendenza. Per il momento purtroppo è così.
 
Com’è stato il processo di scrittura? Più o meno difficile rispetto al passato?
Molto tranquillo come sempre. Non abbiamo mai avuto grandi problemi a comporre musica e testi. Volevamo una produzione potente e ruvida e le canzoni in generale continuano la storia di ‘The Venomous’, in una direzione ancora più oscura. Con Magnus ci siamo trovati diverse volte ma abbiamo anche sviluppato alcune idee singolarmente. In seguito Ronnie ci ha aiutato negli arrangiamenti e questa sorta di trinità ha fatto di tutto per rendere i pezzi il più interessanti possibili. Per noi viene tutto naturale, non ci forziamo in alcun genere e seguiamo l’istinto.
 
Dove avete registrato?  
La batteria è stata registrata presso l’ Otsemusicstudio assieme a Nik Logiotatidis, che si è occupato anche delle chitarre acustiche a dodici corde. Per il resto ci siamo recati allo studio di Ronnie a Uppsala, dove abbiamo registrato chitarre, basso e voce. È stata una scelta condizionata da ragioni economiche perché volevamo sfruttare il budget messo a disposizione da Despotz Records per eseguire un missaggio e una masterizzazione di prima categoria.  Ronnie Björnström ha curato il missaggio a Umeå e siamo riusciti ad ottenere un suono ruvido e caratterizzato da chitarre gigantesche.

Cosa desideravate cambiare o migliorare dopo ‘The Venomous’?
Non siamo rimasti totalmente soddisfatti del suono dell’album precedente e quindi abbiamo fatto di tutto per renderlo più heavy. Abbiamo speso più tempo nelle registrazioni, cercando le performance migliori possibili e abbiamo lavorato duramente anche sulle parti vocali per renderle più varie rispetto al passato.

Quali sono le tracce chiave a tuo parere?
Trovo che tutte le tracce siano sullo stesso livello qualitativo. Di sicuro spiccano ‘Wolf To Man’, ‘Embrace The Nightrage’ e ‘Disconnecting The Dots’ che mostrano diversi lati della band, dalla brutalità alla delicatezza ed alla aggressività delle parti melodiche.

Prova a recensire ‘The Damned’ per i nostri lettori..
‘The Damned’ è una traccia un po' diversa dalle altre, con un gran ritornello ma anche una notevole intensità. Parla del fatto che gli uomini hanno smesso di vivere sul serio, seguono la tendenza più economica e se ne fregano di quello che accadrà il giorno dopo. É più importante avere tanti “likes” sui social media che prendersi cura delle persone vicine. I nostri corpi sono contenitori vuoti in cui perdiamo le nostre anime maledette. È tutta colpa nostra.

Che significato si cela dietro all’artwork?
Vangelis Petikas si è occupato dell’intero artwork per il nuovo album  dopo aver ricevuto da noi qualche idea sulle canzoni. Se n’è venuto fuori con un tema fantastico che ha a sua volta ispirato Ronnie. Un tema oscuro, affascinante, che ci piace particolarmente perché siamo sempre stati una band che ama affrontare problematiche di cui la gente ha paura di parlare. Non siamo persone negative o nichiliste, nemmeno predicatori, ma vogliamo che chi ci ascolta legga le liriche e capisca che alla fine siamo noi esseri umani a controllare il nostro destino. É tutto nelle nostre mani.

Quali sono le band migliori a Göteborg attualmente?
La scena è cambiata completamente quindi non saprei dirti. Stanno succedendo cose strane, tante band si dimenticano che il primo obiettivo dovrebbe essere suonare la propria musica.  Se penso alle grandiose release dei Dissection credo sia una vergogna che in questo momenti ci sia così poco materiale interessante.  
 
Quali sono i tuoi ricordi migliori riguardanti i tre demo che registraste prima di ‘Sweet Vengeance’?
Il primo lo registrammo a Salonicco. Dopo il mio trasferimento a Göteborg abbiamo registrato gli altri due. È stato un periodo stupendo con emozioni, difficoltà e tanta passione che ricorderò per sempre. Come agli inizi di tutte le grandi avventure ero determinato a seguire la mia strada incurante di tutto il resto.
 
Adoro l’artwork del singolo ’The Damned’. Che opinione hai del mercato digitale? Quali sono i vostri migliori mercati oltre alla Svezia?
Credo sia fantastico e con la band lo supportiamo in maniera totalmente. Amiamo cd e vinili ma siamo a favore di qualunque supporto possa piacere ai nostri fan. Negli Stati Uniti andiamo meglio che in Europa, almeno seguendo i dati di tali piattaforme.
 
Quali consideri gli highlight della band?
Il fatto che non ci siamo mai fermati e abbiamo sempre cercato di progredire. Siamo dei sopravvissuti e non guardiamo mai al presente ma al passo successivo. Siamo in circolazione da vent’anni, abbiamo pubblicato otto album e il meglio deve ancora venire.

(parole di Marios Iliopoulos) 

Nightrage
From Grecia

Discography
Sweet Vengeance (2003)
Descent into Chaos (2005)
A New Disease Is Born (2007)
Wearing a Martyr's Crown (2009)
Insidious (2011)
The Puritan (2015)
The Venomous (2017)
Wolf To Man (2019)
Abyss Rising (2022)