-Core
Greta Van Fleet
USA
Pubblicato il 17/06/2018 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei parlare del vostro genere. Sinceramente non mi piace troppo il termine revival, non so cosa ne pensiate voi..
È sempre molto interessante leggere quello che scrivono della nostra musica. Troviamo anche noi un po' assurdo che si parli solo di revival visto che stiamo vivendo tempi moderni e che siamo una band giovane. Siamo cresciuti con influenze degli anni ‘60 e ‘70 ma anche contemporanee come Fleet Foxes e Wolfmother. Alla fine quello che ci interessa è suonare musica rock con chitarra, basso, batteria e voce. È come un linguaggio spirituale. Molti degli elementi che lo costituiscono appartengono alla tradizione e hanno a che vedere con la tribalità africana o il rapporto con la natura. Sono questi gli aspetti che fanno sentire gli esseri umani vivi ed è questo che ci identifica in maniera forte.

In tanti vi paragonano ai Led Zeppelin a causa della tua voce..
I Led Zeppelin fanno senza dubbio parte dei nostri ascolti. Ma come chitarristi non amiamo solo Jimmy Page. Se analizzi le nostre canzoni puoi trovarci anche influenze di Eric Clapton, Jeff Beck e  Pete Townshend.  

Come avete deciso di chiamarvi in questo modo?
Dovevamo scegliere un nome velocemente perché ci avevano ingaggiato per un show ad un festival di camionisti. Il nostro vecchio batterista ci lasciava il suo garage per provare. Era di suo nonno e saltammo fuori con qualcosa del tipo: “My grandfather said he had to go cut wood for Gretna Van Fleet” e lo usammo per quella sera. Quando poi dovemmo suonare alla Fischer Hall c’erano persone che chiedevano di Gretna e della sua casa. A quel punto lo abbiamo modificato ed è diventato nostro.

Possiamo affermare che il secondo EP sia la migliore rappresentazione del vostro suono?
Sicuramente nel periodo in cui è stato registrato! Dai tempi in cui registrammo ‘Highway Tune’ è cambiato molto.

Dopo ‘Black Smoke Rising’ cosa desideravate cambiare?
Volevamo migliorare un po' tutto. All’improvviso tutti ci chiedevano altra musica ma non avevamo tempo per un album intero e così abbiamo registrato un secondo EP.

Quando pensate di pubblicare il vostro primo full lenght?
Ci auguriamo il prossimo anno ma ci sono tante cose che vogliamo cambiare. Ci siamo trovati molto bene con Herschel Boone e Al Sutton che ci hanno aiutato a registrare e produrre gli EP e sono i migliori nei dintorni di Detroit. Potremmo continuare con loro così come cercarci un produttore di fama internazionale. Stiamo valutando cosa sia meglio per noi. Al momento manteniamo un basso profilo.
 
Quali sono le vostre band preferite al Northside?
Per noi si tratta del secondo show in Danimarca. Stasera vedremo Björk.

Preferite suonare nei grandi festival oppure nei piccoli locali?
Ci piacciono entrambe le dimensioni. Avere un grande suono è qualcosa che ti fa vibrare dentro. Non puoi dimenticarlo facilmente. Allo stesso tempo però ci piace suonare anche per cinquanta persone e percepire intimità col pubblico.

Essere tre fratelli nella band rende le cose più facili o difficili?
Per molti versi più facili. Siamo cresciuti insieme nella comunità agricola di Frankenmuth, abbiamo le stesse influenze a livello musicale, abbiamo vissuto le medesime esperienze e ci intendiamo con uno sguardo. Dal punto di vista della comunicazione è senza dubbio più facile. Quando però ci sono divergenze creative diventa drammatico. Per questo abbiamo assunto un batterista che non fa parte della famiglia.

Ci sono altre band del Michigan che meritano la nostra attenzione?
Purtroppo la scena di Detroit è dominata da elettronica e hip hop. Ti consiglio di cercare i Grand Funk Railroad.

Qual è il segreto per scrivere la canzone rock perfetta?
Non esiste. Sarebbe una contraddizione perché il rock è qualcosa che nasce naturale e quindi imperfetto.

(parole di Joshua Michael e Jacob Thomas Kiszka)

Greta Van Fleet
From USA

Discography
2018 – Anthem of the Peaceful Army
2021 – The Battle at Garden's Gate
2023 - Starcatcher