-Core
Settle Your Scores
USA
Pubblicato il 30/03/2018 da Lorenzo Becciani

Ho letto il vostro commento sulla fine del Warpet Tour. Pensate che possa avere ripercussioni sull’intero movimento punk?
É senza dubbio un brutto colpo per la scena alternative in genere. Mi auguro che il vuoto venga colmato da altri grandi tour ma solo il tempo potrà dirci se sarà così. Credo che in un modo o nell’altro il movimento sopravviverà anche se in un contesto più piccolo. Almeno finché la gente apprezzerà questo tipo di musica. La scena moderna è interessante. Grazie ad internet ed alla tecnologia di oggi, ci sono più band che mai. Da una parte per i fans è grandioso ma dall’altra per le band underground è complicato mettersi in luce. Un elemento di competitività che sta dividendo la scena, le band si aiutano meno e non c’è il supporto a cui eravamo abituati in passato. Al momento mi piacciono soprattutto Abandoned By Bears e Knockout Kid.

Ho appena scaricato il vostro EP! Figo e soprattutto gratis! Cosa ricordate di quelle registrazioni?
Non sapevo nemmeno fosse ancora disponibile. Le registrazioni furono fantastiche. È stata la prima cosa che abbiamo fatto come band. Quelle canzoni erano già scritte prima che la band si formasse quindi si trattò soprattutto di cercare dei musicisti per registrarle. Stavamo lavorando al materiale di The Wilderness ma volevamo qualcosa da pubblicare quindi provammo per qualche mese e poi ci recammo ai Capital House Studios di Columbus. Non ci eravamo mai esibiti dal vivo e Jeff non si era ancora unito alla band ma le cose funzionarono comunque. Ascoltare quelle canzoni venire fuori ci rese felici e ci fece capire che stavamo vivendo qualcosa di speciale.

Come siete entrati in contatto con SharpTone Records?
Il nostro manager li ha contattati inviando qualche demo a cui stavamo lavorando. Qualche mese dopo ci hanno chiamati e si è messo in moto il meccanismo. Pensavamo di pubblicare un EP ma quando SharpTone Records ci ha messo sotto contratto abbiamo scritto altre canzoni e lo abbiamo esteso ad un full length.

Quando avete iniziato a comporre il materiale per ‘Better Luck Tomorrow’?
Avevamo qualche riff e idea da parte già al momento di registrare il primo album ma diciamo che il processo vero e proprio è iniziato due anni fa. È stato più difficile stavolta perché dovevamo mantenere il nostro stile e proporre idee nuove. L’obiettivo principale era espandere il nostro suono. Con ‘The Wilderness’ avevamo ottenuto un suono piuttosto compatto mentre stavolta abbiamo sperimentato maggiormente. Alcuni pezzi sono heavy pop punk sulla falsa riga del debutto mentre altri più tecnici e legati ai riff. Ci sono anche un paio di pezzi metalcore, uno acustico, uno alternative rock ed altri pop punk. È un mix interessante.

Dove avete registrato? Chi ha prodotto l’album?
Buona parte è stato registrato per conto nostro. È stata un’esperienza interessante ma molto dispendiosa. Abbiamo impiegato ore e ore per imparare certe cose o sfruttare risorse online. Il nostro bassista segue Nail The Mix ed è il più preparato dal punto di vista della produzione. Le voci sono state registrate da Johnny Franck a Columbus, sempre lui si è occupato del mixaggio mentre Alan Douches ha masterizzato il lavoro.

Vi considerate dei ragazzi fortunati?
Assolutamente no. Anzi, abbiamo avuto parecchia sfortuna nelle vite personali e in carriera. Nel nostro primo tour, sulla strada per il primo show, il furgone si è rotto nel mezzo dell’autostrada e della peggiore tempesta mai vista. La peggiore introduzione possibile al tour. Abbiamo imparato a non fidarci di nessuno anche perchè negli anni ci sono stati portati via un sacco di soldi da promoter avidi, grafici ecc..

Provate a recensire ‘Zero Hour’ e ‘Your Teeth vs. The Pavement’ per i nostri lettori..
‘Zero Hour’ è stata la prima canzone scritta per l’album e di sicuro è quella che assomiglia di più al materiale di ‘The Wilderness’. Un bel mix tra potenza e melodia, tanta energia e un ottimo testo. ‘Your Teeth vs. The Pavement’ è il pezzo più heavy dell’album e uno tra i miei preferiti. È praticamente metal, volevo già scrivere qualcosa del genere per il debutto ma sarebbe stato fuori luogo. Un perfetto esempio di come la band possa misurarsi con qualcosa di totalmente differente. Magari in futuro seguiremo questa strada..

Quali sono gli altri pezzi chiave?
‘Growing Pains & Throwing Blame’ è divertente e additiva. Anche ‘On The Count Of Three’ è notevole ma penso che tutti i pezzi siano forti e regalino qualcosa di unico all’album.

Come componete di solito?
Dipende da pezzo a pezzo ma normalmente scriviamo la struttura strumentale e poi aggiungiamo le parti vocali. Magari nasce tutto da un riff, lo registriamo, programmiamo le parti di batteria e proseguiamo su quella strada. Il resto può nascere da qualche idea o da una linea vocale. Dopo avere ascoltato la sezione strumentale cerco di trovare delle melodie e dei testi che la esaltino al massimo. Sicuramente trovare delle parti vocali che funzionano è difficile ma anche molto appagante. Devi trovare le parole giuste ma quando accade non c’è niente di meglio. A volte finisco un pezzo in pochi giorni mentre altre volte servono mesi o addirittura anni. Il processo può essere anche molto lento ma alla fine devi essere totalmente soddisfatto altrimenti non funzionerà mai. Al costo di dovere ripartire da capo e riscrivere tutto.

Di cosa parlano i testi?
Vengono toccati vari argomenti ma il tema principale è sicuramente il rimpianto per gli errori commessi nel passato. Buona parte dei testi parla di tristezza e frustrazione. Ci sono anche dei pezzi positivi ma preferisco essere crudo e onesto.

Qual è il motivo di tornare a casa?
Quel pezzo è ispirato ad una vecchia relazione. Il senso di distanza che provi in tour gli ha conferito qualcosa in più. Adesso il mio motivo di tornare a casa è dormire nel mio letto e potermi fare una doccia decente. Niente di più bello dopo tanto tempo trascorso on the road.

Settle Your Scores
From USA

Discography
The Wilderness - 2016
Better Luck Tomorrow - 2018