-Core
Diablo Blvd
Belgio
Pubblicato il 03/01/2018 da Lorenzo Becciani

Non ci sono dubbi sul fatto che ‘Zero Hour’ sia il vostro album più maturo. Cosa vi ha spinti a pubblicare canzoni del genere?
Alla fine del tour promozionale di ‘Follow The Deadlights’ eravamo esausti ma molto soddisfatti per i risultati raggiunti. Non tutte le date sono andate bene, alcune cose potranno essere migliorate in futuro ma in generale la risposta del pubblico è stata ottima. A quel punto avremmo potuto prenderci una pausa ma devo ammettere che eravamo troppo elettrizzati per farlo. Stavolta l’obiettivo era quello di progredire dal punto di vista lirico e implementare la parte strumentale con influenze diverse. Se ascolti ‘Zero Hour’, fin dall’inizio ti accorgerai che il nostro tipico piglio hard rock è rimasto intatto ma la produzione si è evoluta ed all’interno di diverse canzoni puoi trovare elementi new wave e new romantic che rendono l’esperienza più intrigante.

Quali sono le novità principali?
Senza dubbio il cambio di line-up. Per certi versi quella di oggi è una versione 2.0 dei Diablo Blvd. Il nostro chitarrista Dave Hubrechts ci ha lasciato e Tim Bekaert, che fino adesso aveva suonato il basso, lo ha sostituito. Per rimpiazzarlo abbiamo chiamato il nostro vecchio amico Jan Rammeloo e tutto ciò ha mutato inevitabilmente le dinamiche della band.

Chi ha prodotto l’album?
In principio ci siamo affidati al produttore Dag Taedelman che ci ha consigliato Staf Verbeke come ingegnere del suono. Avevano già collaborato più volte e il loro affiatamento è evidente. Hanno subito compreso che tipologia di suono volevamo e quindi si è rivelata un’ottima soluzione.

Di cosa parla ‘Summer Has Gone’?
Un po' come tutto l’album, ‘Summer Has Gone’ fa riferimento al periodo buio che stiamo attraversando tra attacchi terroristici e governi che propendono per scelte discutibili. Noto dei paralleli pericolosi con gli anni ottanta. In Inghilterra abbiamo di nuovo un primo ministro donna, negli Stati Uniti è stato eletto un personaggio dalla dubbia moralità che ha riproposto per filo e per segno la campagna elettorale di Ronald Reagan. Anche allora nessuno pensava che un ex attore potesse vincere e guarda cos’è successo. Se poi penso all’Impero Romano o all’avvento del Cristianesimo mi rendo conto che il mondo non è cambiato così tanto. Abbiamo sempre paura di culture che non conosciamo e mettiamo i nostri interessi al di sopra di qualunque discorso razionale. Politici, media e religioni organizzate probabilmente sono sempre inficiati dalla corruzione ma adesso non lo nascondono più. Fanno leva sull’apatia generale della gente.

Ritieni che sia la traccia manifesto dell’album?
Credo che ‘Zero Hour’ sia di grande impatto se ascoltato nella sua interezza e questo era uno degli obiettivi che ci eravamo posti al momento di entrare in studio. Non siamo una band d’immagine e non abbiamo bisogno di singoli da classifica. Quello che ci interessa è suonare la musica che ci piace e portarla in tour il più possibile. Di spalla a Life Of Agony e Machine Head ci siamo tolti numerose soddisfazioni e proprio perché nella nostra musica la gente vedeva qualcosa di differente e difficile da classificare. Forse adesso siamo più malinconici rispetto al passato. Per rispondere alla tua domanda, trovo che ‘Animal’ e ‘Sing From The Gallows’ siano due pezzi dal grande potenziale. Il primo introduce l’ascoltatore a tutto il materiale, è potente ma anche molto melodico, dotato di un refrain che rimane subito in mente. Il secondo è un mix tra thrash, Killing Joke e qualcosa di new romantic sullo stile di Tears For Fears e Duran Duran.

Chi ha realizzato l’artwork?
L’artista norvegese Hedi Xandt. Trovo che sia molto dark con qualche reminiscenza di Tool e Marilyn Manson. Riflette la nostra anima e il periodo buio che stiamo vivendo ma soprattutto non ci presenta esclusivamente come una formazione metal.

(parole di Alex Agnew)

Diablo Blvd
From Belgio

Discography
The Greater God - 2009
Builders Of Empires - 2011
Follow The Deadlights - 2014
Zero Hour - 2017