-Core
Bleeding Gods
Olanda
Pubblicato il 03/01/2018 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto direi di presentare la band a chi ancora non vi conosce..
In molti pensano che ‘Dodekathlon’ sia il nostro debutto e per certi versi hanno ragione. Tre anni fa in ogni caso avevamo pubblicato un altro full lenght dal titolo ‘Shepherd Of Souls’ che a mio parere poteva vantare già un ottimo songwriting ma chiaramente era inferiore in termini di produzione. L’interesse della Nuclear Blast ci ha spinti a dare il massimo in tutte le fasi del processo e il budget per la produzione è stato superiore. Io sono il membro più vecchio della band poi ci sono Gea Mulder al basso e Mark Huisman al microfono che fanno parte dei Bleeding Gods da quattro anni. Di recente abbiamo avuto un assestamento della line-up e sono entrati il chitarrista Rutger van Noordenburg ed il batterista Daan Klemann, entrambi dagli Shinigami.

Prima suonavi in un’altra band…
Ho suonato il basso negli Houwitser per cinque anni. Una volta smesso, sono stato un paio di mesi senza desiderio di fare musica ma poi ho imbracciato la chitarra e ho cominciato a scrivere canzoni più per me stesso che per dare vita ad un altro progetto. Le quattro tracce che trovi nel demo ‘Blood Symphony’ sono l’embrione dei Bleeding Gods. Adesso è tutto diverso, c’è un band vera e propria con musicisti che hanno dei compiti precisi e soprattutto un tour alle porte con cui portare i pezzi di ‘Dodekathlon’ in più paesi possibili.

La scena olandese sembra vivere un buon momento. Quali sono gli act migliori a tuo parere?
Altar e God Dethroned hanno da poco pubblicato i loro nuovi album. Gli Asphyx sono storici e pure i Textures sono un’ottima band. Nel roster della Nuclear Blast ci sono anche Epica e Thy Charm The Fury ma li conosco meno.

Da dove nasce la fascinazione per la mitologia?
In passato mi ero ispirato alla mitologia sudamericana, in ‘Shepherd Of Souls’ avevo preso spunto anche da leggende norrene e egiziane ma stavolta ho fatto riferimento alle dodici fatiche di Ercole cercando di sviluppare la narrazione in maniera più originale del solito. L’Antica Grecia è ricca di fascino perché ogni storia può essere letta in modalità differente. Anche il nostro cantante Mark è attratto da queste tematiche e cerca in continuazione di saperne di più su internet o tramite libri.

Quali sono le vostre influenze principali?
Nelle prime recensioni ho letto diversi paragoni ai Behemoth. Personalmente amo parecchio Cradle Of Filth, Dimmu Borgir e Septic Flesh. Per quanto riguarda tastiere e orchestrazioni ci siamo ispirati a formazioni di stampo moderno come i Fleshgod Apocalypse senza perdere di vista la tradizione death metal del nostro paese di provenienza. Rispetto al debutto gli arrangiamenti sono molto più complessi e ricchi di sorprese.

Qual è la traccia manifesto dell’album?
È difficile rispondere a questa domanda perché tutte sono importanti per lo sviluppo del concept. ‘Beloved By Artemis’ e ‘Birds Of Hate’ sono sicuramente tracce di grande impatto nelle quali convivono un po' tutti gli elementi che caratterizzano la nostra proposta. Come primo singolo l’etichetta ha scelto ‘From Feast To Beast’ che parla della cattura del cinghiale di Erimanto da portare al re Euristeo. Si tratta della quarta fatica di Ercole, punito per aver ucciso il figlio, la figlia e la moglie Megara. Sebastiaan Spijker ha svolto un lavoro straordinario nel dirigere il video. In generale ‘Dodekathlon’ è piuttosto vario con intro epiche, parti di chitarra classica, influenze black metal, spoken word e Martin Powell che si è occupato di tastiere, pianoforte e orchestrazioni. Avere al mio fianco Rutger, che si è occupato delle parti di chitarra ritmica e di qualche assolo, mi ha permesso di concentrarmi sugli arrangiamenti e sulla visione globale dell’opera.

(parole di Ramon Ploeg)

Bleeding Gods
From Olanda

Discography
Shepherd of Souls 2015
Dodekathlon 2018