-Core
Anathema
UK
Pubblicato il 20/06/2017 da Lorenzo Becciani

Qual era la visione prima di iniziare un nuovo processo di scrittura?
Quest’album è nato da una serie di coincidenze. Prima abbiamo deciso di scrivere una storia. Non l’avevamo mai fatto prima, c’era già stata un’idea del genere ma poi gli album avevano preso una direzione differente. Anche stavolta le canzoni parlano dei nostri sentimenti come in passato ma ognuna ha due significati. Ho cercato di descrivere nei dettagli le vicende di una persona che sta cercando di fuggire ed i sogni o peggio gli incubi legati ai propri ricordi. Le canzoni sono quindi ambigue e non c’è un verso giusto in cui prenderle oppure un’interpretazione giusta o sbagliato. Sta a ciascun individuo calarsi nell’ascolto e interpretarle come meglio crede. Pensa per un attimo ai Sigur Rós che utilizzano dei testi in un linguaggio inventato ed esente da messaggi. Tutti possono adattarli alle proprie esperienze e dipingere le immagini con i colori che preferiscono.

Appena ho visto la copertina di ‘The Optimist’ ho pensato a ‘A Fine Day To Exit’…
Il legame tra i due album è evidente. Abbiamo deciso di ripartire da quella spiaggia e descrivere con musica e liriche il viaggio disperato del protagonista, di notte verso l’ignoto. Le coordinate che trovi all’inizio sono quelle di Silver Strand Beach a San Diego dove è stata scattata la foto di copertina di ‘A Fine Day To Exit’. Tutto parte da lì e si evolve in maniera inaspettata. Non necessariamente pessimista anche se le canzoni sono molto dark. Dopo ‘Distant Satellites’ ho avuto un esaurimento e ho riscoperto la mia fragilità. Soffrire ti fa imparare il significato di empatia. Ti insegna qualcosa di fondamentale.

Il titolo dell’album a cosa è ispirato?
Ad un documentario tedesco su un rifugiato siriano ed il suo incredibile viaggio per trovare pace. Una storia che mi ha colpito molto. L’ho incontrato a Berlino lo scorso anno ed è stato sorprendente vedere quanto il desiderio di integrarsi e imparare una nuova lingua lo facessero stare bene. La nostra musica lo ha accompagnato durante la sua avventura.

Un altro legame è quello con il concerto di Wembley con gli Opeth..
Ci è sembrato giusto tracciare una linea narrativa. Di solito non suoniamo delle canzoni dal vivo prima di pubblicarle ma ‘The Optimist’ è un album speciale anche in questo e ‘Springfield’ ha portato con sé tutte le emozioni di quella serata speciale. Nessuno la conosceva eppure il riscontro è stato incredibile. ‘Endless Ways’ invece è nata assistendo alla performance di Hans Zimmer al Sonic Universe con mia figlia in braccio. Ho tentato di tradurre in musica la sua emozione alla vista della forte luce emessa dalle visual durante l’esecuzione del tema di Interstellar.

‘Endless Ways’ è uno dei pezzi in cui emerge Lee Douglas che in definitiva canta molto di più rispetto ai lavori precedenti..
Non sarà mai un problema suddividere le parti vocali tra lei e Vincent. Pensa che ‘Endless Ways’ era nata per solo una voce e maschile. Tony l’ha fatta registrare anche a Lee e quando ci ha fatto sentire il mix stereo con la sua voce sopra non ci sono stati dubbi su quale fosse la versione migliore.

Cosa vi ha spinto a cambiare produttore?
In realtà Christer-André Cederberg è stato coinvolto all’inizio. Poi abbiamo pensato di rivolgerci a Tony Doogan per i suoi lavori passati, soprattutto con i Mogwai, e la vicinanza tra Glasgow e Liverpool. Ci siamo rinchiusi agli Attica Studios in Irlanda per provare i pezzi e definire gli arrangiamenti poi siamo andati in Scozia per completare il processo ed apportare i ritocchi definitivi. Alcune canzoni sono nate rapidamente mentre altre, come per esempio ‘Endless Ways’, sono state cambiate numerose volte e se non fosse stato per lui probabilmente non sarebbero finite nell’album. Negli ultimi anni la nostra musica ha incorporato influenze post rock ed è diventata sempre più cinematica quindi ci è sembrata una scelta logica. Ha lavorato a stretto contatto con Vincent che aveva prodotto i demo e, ha cercato di catturare il momento più che studiare soluzioni tecniche particolari. Personalmente non dimenticherò mai i due giorni trascorsi a registrare ‘Close Your Eyes’ con un bellissimo pianoforte a coda.

‘Leaving It Behind’ e ‘San Francisco’ mostrano un approccio elettronico spiccato. Vi siete tenuti una porta aperta per il futuro?
Non saprei dirtelo al momento. Magari il prossimo album sarà totalmente diverso. Non credo che torneremo mai a suonare metal perché quella era si è chiusa ma non ci poniamo limiti. Credo che ‘The Optimist’ rappresenti un picco creativo della band così come lo sono stati ‘A Fine Day To Exit’, ‘We’re Here Because We’re Here’ e ‘Weather Systems’ nell’ultimo periodo e ‘The Silent Enigma’ e ‘Judgement’ agli inizi di carriera. Di sicuro non diventeremo una band mainstream.

(parole di Daniel Cavanagh)

Anathema
From UK

Discography
1993 - Serenades
1995 - The Silent Enigma
1996 - Eternity
1998 - Alternative 4
1999 - Judgement
2001 - A Fine Day to Exit
2003 - A Natural Disaster
2008 - Hindsight
2010 - We're Here Because We're Here
2012 - Weather Systems
2014 - Distant Satellites
2017 - The Optimist