-Core
Sarah Stride
Italia
Pubblicato il 24/05/2017 da Lorenzo Becciani

Hai appena pubblicato l’intrigante video di “Il Figlio Di Giove” e il nuovo EP sembra costruito su giochi di parole e maschere. Qual è il concept che si cela dietro a “Schianto”?
Mi è piaciuta molto la tua recensione soprattutto perché hai capito che c’è una sorta di riserbo estetico e un desiderio di lasciare che le parole e la musica emergano. Una scelta precisa di stare un po' “indietro” che deriva dal mio legame con la video art e la pittura. Non a caso l’immagine che traspare dal video è asciutta. Il concept che sta dietro all’EP parte dai testi al contrario dei lavori precedenti nei quali la composizione armonico-melodica era nata insieme agli arrangiamenti. In un certo senso il centro dell’EP è l’uomo con la sua difficoltà di vivere in questo momento storico. Tutto è legato ad una visione oscura dei nostri tempi. Anche nel full lenght che uscirà a settembre parlerò di ciò che si salva nella nostra psiche prima che venga distrutto.

Anche il titolo dell’EP pare giocare con la tua bellezza..
In tutta sincerità non ci avevo nemmeno pensato. Per me “Schianto” è un rumore improvviso. Quello di una caduta. In “Megasentimento” mi rifaccio anche alla figura mitologica di Icaro ma in generale anche le cose belle possono essere delle cadute. In copertina non c’è una maschera ma un osso. Con esattezza l’anca di un cinghiale trovato in Toscana. Come potrai capire anche ascoltando “I Barbari” l’EP è impregnato anche da un certo sentimento pagano e più che l’intento di nascondersi l’osso simboleggia il volere andare all’essenza.

Adesso presenta Sarah Stride a chi ancora non ti conosce..
Scrivo e canto da almeno vent’anni. Ho iniziato molto presto, lavorato per il teatro e scritto colonne sonore. Il primo album è uscito nel 2012 ed è stato prodotto da Alberto Turra. “Sarah Stride” rappresenta la scrittura di almeno sette anni, il compendio di un’attività ampia, e in definitiva è un album prettamente alt rock con arrangiamenti più orchestrali. Più eterogeneo e pop rispetto al nuovo materiale. In seguito ho pubblicato un album di cover, “Canta Ragazzina”, mentre stavolta ho cercato di ottenere un suono più asciutto e ruvido. Inizialmente ho lavorato ai testi con Simona Angioni e poi mi sono rivolta a Kole Laca per la musica e la produzione artistica. Dopo avere ultimato “Il Figlio Di Giove” non ho più dovuto discutere di nulla con lui. Pensavamo di rendere gli arrangiamenti più simili al live con i suoni di batteria ma poi abbiamo preferito muoverci verso l’elettronica. Il nuovo album è quasi pronto e stiamo per iniziare a presentarlo. Sarà un altro schianto, un lavoro privo di compromessi. Amo contaminare le differenti discipline quindi faccio fatica a catalogare le mie cose ma di sicuro è oscuro, violento ed allo stesso tempo ricco di aperture emotive inconsuete. Non solo dark senza rimedio. Una speranza c’è.

Vuoi raccontarci com’è nato il video di “Il Figlio Di Giove”?
Sono stata immersa in 250 litri di latte per sei ore. Dopo 20 minuti che ero in quella vasca mi sono chiesta chi me l’avesse fatto fare e pensa che l’idea era stata mia. Inoltre per tenere la testa alta ho sforzato tantissimo gli addominali e ho avuto dolori per giorni. Il playback è stato al doppio della velocità perché le immagini sono state montante in slow.

In rete ho trovato un articolo in cui vieni proposta tra gli artisti italiani più promettenti del momento..
Ammetto di conoscere poco gli altri artisti citati. In generale faccio fatica a confrontarmi con una scena. Ultimamente ho apprezzato La Rappresentante Di Lista. Lei è molto brava e canta con pathos. Purtroppo nel cosiddetto movimento indie si tende a lasciare spazio alla scrittura e la voce passa in secondo piano e questo aspetto non mi piace.

Quanto è importante l’immagine per una donna bella come te?
Essendo una donna è importante l’immagine che si veicola ma io vorrei che passasse il contenuto. Cerco di rimanere un po’ indietro da questo punto di vista.

E quindi odi Facebook...
Non lo odio perché è un mezzo potente e importante ma sono poco brava ad utilizzarlo così come a parlare al telefono. Preferisco essere faccia a faccia con le persone con cui interagisco.

Hai dichiarato che “La musica è il mio altrove”..
Sono nata in provincia dove è facile sentirsi emarginati, la scena cultura è povera e c’è ristrettezza di vedute. Fin da piccola avevo l’esigenza di cantare in continuazione ed a quattordici anni ero già nella prima band. Per me era una possibilità di essere altrove sia fisicamente che mentalmente e potere attingere ad un mondo mio.

Nel testo di “Il Figlio Di Giove” ripeti più volte il termine “nega”. Cosa ti sei negata per diventare una musicista?
Soprattutto i soldi vista la situazione attuale ma non credo che sarei mai riuscita a fare altro nella vita.

(parole di Sarah Demagistri)

Sarah Stride
From Italia

Discography
Sarah Stride (2012)
Canto Ragazzina (2013)
Schianto EP (2017)
Prima Che Gli Assassini (2018)