-Core
S A R A S A R A
Francia
Pubblicato il 18/03/2017 da Lorenzo Becciani

Come sei entrata in contatto con One Little Indian?
È stata una delle prime etichette con cui ho parlato quando ho iniziato il progetto. L’ep è stato un primo passo per avvicinarsi e adesso credo di essere al posto giusto. Credono nella mia musica e stanno promuovendo alla grande l’album. Fare parte di un catalogo che può annoverare artisti come Sigur Rós, Björk e Olga Bell è un onore.

Perché hai scelto Matthew Herbert come produttore?
Adoro i suoi vecchi lavori ed il fatto che faccia il dj lo rende ancora più interessante ai miei occhi. Mi ha permesso di ottenere tutto ciò che volevo e possiede una sensibilità incredibile per la musica. A volte i produttori hanno un tocco pesante sulle tracce e mutano la visione iniziale. Non è questo il caso e magari è stato il destino a farci incontrare.

Ti sei ispirata a qualche album in particolare per la produzione?
Ho cercato di ottenere il suono più personale possibile. Non voglio seguire nessuno. Inoltre ho dei gusti molto eclettici. Amo la musica classica, su tutti Wagner e Malher, così come Depeche Mode, Massive Attack e Björk. Adesso sto ascoltando techno tipo Monoloc, Levon Vincent e Mike Denhert.

Che rapporto hai con le macchine in studio?
Uso Ableton Live Suite per comporre e mi piace la tecnologia. Mi trovo bene ma sento il bisogno di connetermi anche con altre cose. Vivo in campagna e qui è tutto molto bello. Amo essere circondata dalla natura e staccarmi dalle macchine appena posso.

Nella biografia ho letto che sei influenzata da Vanessa Paradis..
E’ un’artista molto famosa in Francia e mia madre la adorava. Quando è morta è stato naturale ascoltare ‘Variations Sur Le Même T'Aime’ che è davvero un buon album.

Come componi di solito?
Cerco di fissare gli argomenti da trattare all’inizio. Ho un grande muro a casa mia dove scrivo e appendo fotografie. Una specie di lavagna in cui cerco di catturare tutte le idee. Ogni tanto ne prendo qualcuna e inizio a lavorarci. Da colori e immagini nascono i primi sketch dei pezzi ed a quel punto inserisco le liriche cambiando tutto. Non è solo computer ma tanta meditazione. Il titolo dell’album per esempio è ispirato alla filosofia di Nietzsche e alla consapevolezza di non volere accettare passivamente il proprio destino.

Dove hai registrato?
Quasi tutto a casa mia nei pressi di Lilla.

Prova adesso a recensire ‘s u p e r n o v a’ e ‘e u p h o r i a’ per i nostri lettori..
‘e u p h o r i a’ è la prima traccia completata e infatti suona un po' vecchia alle mie orecchie. Il messaggio è positivo e nel feeling generale si possono identificare un po' tutti. ‘s u p e r n o v a’ è più brutale, dark e industrial anche se echi e riverberi sono ben bilanciati con il cantato. É come presentare due differenti universi. Un più aggressivo e tecnologico e l’altro più tranquillo.

Cosa è sublime per te?
‘s u b l i m e’ è nata molto velocemente. Mi è sempre piaciuta ma poi l’ho trovata differente dal resto del materiale e quindi ho deciso di collocarla alla fine dell’album. Trasmette la sensazione che si prova quando guardi un’opera d’arte e ti senti totalmente insignificante nel mondo.

Sei mai stata in Italia? Come pensi di promuovere l’album?
Sono stata una volta in Sicilia. Spero di venire presto a suonare dalle vostre parti. Dopo l’uscita di ‘a m o r f a t i’ suonerò a Parigi e poi qualche data nel Regno Unito. Il resto è ancora da organizzare. Un mio amico mi aiuta sul palco e lo show è molto teatrale e passionale. Sto pensando di aggiungere delle vocalist per ricreare alla perfezione l’atmosfera dell’album.

Quanto sono importanti visual e look per la tua arte?
Molto importanti anche se quello che conta di più è sempre la musica. Le visual aiutano ad entrare in uno stato mentale preciso mentre ascolti qualcosa. In questo Björk è la più grande in assoluto.

S A R A S A R A
From Francia

Discography
A M O R F A T I (2016)