-Core
Glare Of The Sun
Austria/Germania
Pubblicato il 09/02/2017 da Lorenzo Becciani

Shoegaze, doom, epic metal e forse prog. Il vostro stile è davvero avvincente e difficile da descrivere. Puoi fornirci qualche dettaglio in più sul vostro approccio compositivo?
Questa è un’ottima domanda e probabilmente la più difficile a cui rispondere! In realtà non ho idea di come classificare la nostra musica ed in tutta onestà la cosa mi piace molto. Non ci importa dei generi e preferiamo lasciamo che l’ascoltatore interpreti la nostra proposta a suo piacimento. Il solo approccio che seguiamo è quello di comporre musica senza porci limiti. Tutto può succedere. A volte vengono fuori strane idee ed altre proviamo insieme e nascono dei suoni che si addicono ai Glare Of The Sun. Questo è il nostro approccio e ci unisce come band.

Come vi siete formati? Quali erano le vostre influenze?
Io, Tobias e Freber suonavamo già insieme con un altro chitarrista. Quando ci ha lasciato Martin è entrato a bordo e il nostro secondo chitarrista ci ha lasciato per motivi di studio. A quel punto abbiamo chiamato Gerald. In termini di influenze posso dirti che non c’è una band in particolare che vogliamo riprodurre. In comune abbiamo l’amore per una certa malinconia di fondo e ascoltiamo dal post rock all’alternative metal, dal punk alla musica sperimentale. A fuoco ogni tipo di barriera!

Come siete entrati in contatto con Lifeforce Records? Quali sono i vostri album preferiti nel loro ricco catalogo?
Una volta finito l’album lo abbiamo inviato ad un numero selezionato di etichette e Stefan ci ha immediatamente risposto. Fin dall’inizio ci siamo trovati a nostro agio e non è stata una decisione difficile firmare per loro. Thränenkind e Fjoergyn sono due ottime band e ‘The Holeum’ un grandissimo album. Anche i Last Leaf Down. Li ho ascoltati tutta l’estate.

Sono stati loro a suggerirvi di collaborare con Martin Schirenc e Dan Swanö?
Martin e Gerald si conoscono da anni e suonavano insieme negli Zombie Inc. Inizialmente pensavamo di registrare l’album per conto nostro poi Martin ha suggerito di coinvolgere Martin. Siamo stati con lui a Vienna ed è stato bellissimo lavorare insieme. Siamo stati in grado di focalizzarci al massimo sulla nostra musica e dovresti vedere la location del suo studio. É in un vecchio macello abbandonato, occupato da artisti e punk negli anni settanta. Una specie di piccola città in cui è facile lasciare fluire la creatività. Dan Swanö è stata la ciliegina sulla torta. Siamo tutti fan degli Edge Of Sanity. I loro album hanno aperto nuove prospettive. Ho avuto dell’eccellente sesso con ‘Crimson’ in sottofondo. Martin collabora spesso con lui e ci ha suggerito di chiedergli di masterizzare ‘Soil’. Non ce lo siamo fatti dire due volte!

Avete richiesto qualcosa in particolare in termini di produzione e mixaggio?
Avevamo un’immagine precisa in mente. Abbiamo girato a Martin i demo delle tracce e ha capito subito cosa fare. Sapeva come avrebbero dovuto suonare. Puoi trovarci crudezza, malvagità, brutalità ma anche atmosfere paradisiache. Martin ha mischiato tutto insieme e fidarci di lui è stata la migliore decisione che potessimo prendere. Ha amplificato le chitarre, girato qualche manopola, alzato il volume e di colpo il sound dei Glare Of The Sun rimbombava potente nella stanza. É stato un momento magico.

Quali sono i passaggi chiave dell’album a tuo parere?
‘Awoken’ permette di sedersi, rilassarsi, ascoltare gli uccelli e la natura tutt’attorno e poi essere travolti dall’atmosfera creata dalle chitarre. Quando l’eco scompare è il turno di ‘One Step Nothing’, che sbuca quasi dal nulla ed è capace di stenderti al suolo. Ci sono sorprese nascoste in tutto l’album un pò come nella vita che ti mostra la bellezza prima di gettarti negli abissi. Questo non è certo lo show del mattino della tipica radio locale.

Ho percepito l’influenza degli Opeth in alcuni frangenti. Qual è il tuo album preferito degli svedesi?
È un grande onore sentirtelo dire. Domanda difficile perché ne hanno pubblicati davvero tanti di grande caratura. Forse ‘Still Life’ o ‘Deliverance’ ma sono in difficoltà a scegliere.

Che rapporto avete con le altre band austriache? Di recente abbiamo apprezzato i Leyya ma loro si muovono in territori sonori diversi...
E’ fantastico sapere che li conosci! Sono davvero interessanti! Siamo molto aperti di mente in termini sonori e ci sono tanti artisti di valore nella scena austriaca. Dovresti venirci a trovare anche perché siamo più o meno tutti amici.

Come nascono le vostre canzoni?
Martin e Gerald sono i songwriter principali. Il loro output creativo è enorme. Non saprei dirti da dove prendono ispirazione ma a volte sembra che i loro cervelli producano riff in continuazione. Prima compongono a casa e poi condividono con il resto della band le idee. La magia nasce in sala prove comunque.

Chi si è occupato dell’artwork?
Ha fatto tutto Martin comprese le fotografie. L’idea era quella di riflettere il sound dei Glare Of The Sun in tutte le sue sfaccettature. Il bianco e nero è voluto nell’ottica di non ridurre le interpretazioni possibili.

Qual è stato il vostro concerto migliore finora?
Ogni concerto ha la sua atmosfera speciale. Amiamo l’intensità di suonare dal vivo! Specialmente le canzoni di ‘Soil’ con le loro emozioni e la notevole varietà di spiriti. É una grande esperienza sia per noi che per il pubblico. Spero di potere suonare preso in Italia. La vostra scena metal è unica e mi piacerebbe entrarci in contatto.

Siete coinvolti in altri progetti?
Il nostro focus principale è sui Glare Of The Sun ma abbiamo altre band. Martin suona nei Microtonner, io e Gerald abbiamo appena finito il nuovo ep dei Circle Of Ruins e pure Frebert e Tobias seguono altri progetti.

(parole di Christoph Unless)

Glare Of The Sun
From Austria/Germania

Discography
Soil (2017)